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M.L.P.C. 23 ottobre 2014
Ministro Giannini snobba Cagliari, studenti infuriati
Al Palazzo dei Congressi di Cagliari i manifestanti aspettavano il ministro dell’Istruzione Giannini ma non è arrivata. Al suo posto il sottosegretario Toccafondi. Gli studenti dell’Uds hanno spiegato a Cagliarioggi le ragioni della loro mobilitazione di questa mattina


CAGLIARI - Durante l’incontro di questa mattina organizzato al Centro Congressi alla Fiera, approfittando della venuta, poi mancata, del Ministro Giannini, un gruppo di studenti ha organizzato un sit-in di protesta contro le politiche della “buona scuola” del Governo Renzi. Era presente una rappresentanza dell’Uds, l’Unione degli studenti, che con striscione alla mano e volantini ha proposto le proprie idee su come dovrebbe essere la scuola pubblica. Gli argomenti che l’Uds trattava riguardavano trasporti, scuola digitale e reddito studentesco, il tutto contestualizzato in Sardegna coi nostri problemi e la nostra situazione politica.

Cagliarioggi ha intervistato il portavoce dell’organizzazione, Riccardo Caoci: «ci siamo riuniti oggi x proporre le nostre idee, abbiamo agito su tre linee di proposte contestualizzando i problemi sardi. Innanzitutto non condividiamo il piano renzi, che è un simil piano gelmini. La scuola per poter funzionare non deve mettere in competizione gli studenti, non deve avere al vertice il preside-manager: innanzitutto deve poter permettere a tutti tramite fondi il diritto al libro scolastico, poi deve garantire agli studenti il trasporto, nel nostro caso ctm e arst, gratuito, deve poter erogare borse di studio con rimborso trimestrale,in modo da poter garantire la progettualità di studi all’interno della famiglia».

L’Uds ha intenzione di ricollegarsi al progetto della Regione Sardegna del 2009 “Scuola Digitale” che inizialmente prevedeva l’acquisto di Lym, le lavagne digitali, e tablet e corsi di aggiornamento per ogni insegnante, «ma ad oggi l’unica cosa fatta - ribatte Caoci - è l’acquisto delle Lym ma parallelamente la didattica non è stata aggiornata, quindi i soldi sono stati mal gestiti». Il progetto Scuola Digitale è stato poi nel corso degli anni accantonato. «Noi, continua il rappresentate degli Uds - vogliamo venga ridimensionato e ripreso in mano con i nuovi studi pedagogici, che prevedono il circle time, l’abbattimento della contrapposizione insegnante-alunno, l’inserimento del quarto d’ora accademico, l’eliminazione delle borse di studio per merito esclusivo ma inserendo anche la motivazione dell’effettivo bisogno economico». Gli studenti insomma non devono essere spettatori ma devono pretendere e lottare per una scuola più democratica e vissuta a tutto tondo.

Nella foto: lo striscione della protesta

Prima pubblicazione alle 12
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