Dai dati forniti sabato mattina dalla Caritas di Alghero è emerso un incremento degli utenti rispetto al 2013. In aumento gli algheresi, in particolare disoccupati, giovani e divorziati
ALGHERO - «A causa della crisi economica i poveri sono aumentati notevolmente negli anni e di conseguenza anche l’impegno della Caritas di Alghero». È questa la realtà descritta dal direttore del Centro Don Giuseppe Curcu, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta nei giorni scorsi nei locali della Caritas di Alghero, in via XX Settembre 218. Obiettivo dell’incontro, illustrare i dati Caritas della Diocesi e tutti i numeri e contenuti relativi alle “Opere segno", ovvero alla mensa, alle docce e al vestiario, al centro di ascolto, alla casa di accoglienza per detenuti in permesso, alla scuola d'italiano, ai laboratori delle strategie, dell’arte e creatività e allo sportello giuridico. Dati tutt’altro che confortanti, vista la crescente richiesta di aiuto da parte dei cittadini algheresi e non solo. Per quanto riguarda infatti il servizio mensa, la Caritas di Alghero ha registrato nel 2014 un afflusso pari al 7,4 percento in più rispetto al 2013, fornendo 48.858 pasti contro i 45.502 dell’anno precedente. Alimenti distribuiti grazie alla collaborazione con vari enti e figure, quali l’Agea, i commercianti e gli imprenditori locali e i privati cittadini e richiesti soprattutto da giovani famiglie, da disoccupati, separati ed extra-comunitari.
Interessanti anche i dati relativi al servizio di distribuzione di vestiario, (“Guardaroba”), che nel 2014 ha avuto un utenza pari a 156 persone, tra cui 116 donne e 40 uomini. Tre invece sono stati gli ospiti del servizio doccia, rivolto ai senza tetto ed aperto una volta alla settimana, grazie all’utilizzo gratuito messo a disposizione dal Consorzio del Porto. Tra gli altri infine degni di nota i dati relativi alla Casa di Accoglienza, che ha visto aumentare nel 2014 i propri ospiti del 42 percento rispetto all’anno precedente, passando da 57 a 99. L’età media dei detenuti accolti nel 2014 è pari a 39 anni, mentre il 25,7 percento di loro è costituito da italiani, seguiti dai marocchini (24,8 percento), tunisini (12,9 percento) e algerini (9,2 percento) per un totale di 21 nazioni rappresentate.
Numeri e percentuali importanti insomma che, oltre a delineare un quadro critico della quotidianità algherese, hanno spinto Don Giuseppe Curcu ad appellarsi alla cittadinanza, affinché offra il proprio contributo alla lotta contro la povertà. «Attualmente i volontari della Caritas di Alghero sono 180 – ha detto a tal proposito – ma per prestare assistenza a tutti i bisognosi e rendere efficienti i vari servizi ne servirebbero almeno altri 20». Un' emergenza questa tuttavia che non scoraggia il Centro il quale, oltre ad occuparsi ogni giorno di detenuti, poveri, immigrati e disagiati, farà presto partire degli importanti progetti di prevenzione e sensibilizzazione nei confronti di problematiche nazionali ed internazionali. Tra questi rientra ad esempio quello denominato “Cibo per tutti”, volto a far apprendere l’importanza del cibo in modo da porre fine allo sperpero, alle disuguaglianze e alla fame, e quello intitolato “Rianimiamoci” che mira ad eliminare dagli istituti scolastici il bullismo e a combattere la dispersione scolastica; a tal proposito, tra dicembre e gennaio, ad Alghero verrà attivato un servizio di doposcuola.
Nella foto: la conferenza stampa di illustrazione dei dati
Commenti