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Porto Torres 24notiziecagliariCronacaAmministrazioneRumore No Grazie: Marina insorge
M.L.P.C. 26 novembre 2014
Rumore No Grazie: Marina insorge
Gli abitanti del quartiere Marina ancora sotto assedio-rumore: dal comitato "Rumore No Grazie" ancora richiami affinchè il Comune si occupi del problema senza tergiversare e attui un piano di risanamento


CAGLIARI – La Marina e i suoi abitanti sono costretti a battersi ancora per rendere vivibile il proprio quartiere, ormai in balia del chiasso e del rumore che sta rovinando l’esistenza di molte famiglie. 240 di queste si sono riunite nel comitato Rumore No Grazie che si batte per combattere l’inquinamento acustico e ambientale causato principalmente dalle attività di ristorazione all’aperto e locali notturni che fanno uso di strumenti sonori di qualunque natura che impediscono ai residenti di poter vivere in maniera decorosa. Il Comitato assume questi obiettivi come parte essenziale e fondamentale per la riqualificazione ambientale, sociale, culturale ed economica del centro storico.

Il Comitato nel corso degli anni si è fatto portavoce dell’invivibilità e dei problemi, talvolta anche gravi, che le famiglie subiscono a causa della cosiddetta “movida”: ciò che non è chiaro è il perché non venga attuata da parte del Comune una legge che è in vigore già dal 1995 che limita le emissioni acustiche nel rispetto delle ottimali condizioni di salute. Perché qui è anche e soprattutto di salute che si parla: privare del sonno centinaia di residenti significa condannarli alla malattia e a una vita indegna. Senza contare poi la sporcizia e i cattivi odori che ristagnano nelle strade del quartiere dopo ogni weekend di bagordi.
Cagliarioggi ha intervistato Enrico Marras, residente e presidente del Comitato e da pochissimo anche consigliere del Comitato nazionale. Da anni il dott. Marras vive l’incubo di trovarsi sotto casa, per la precisione in corrispondenza delle finestre della camera da letto, la pedana di un locale notturno che ha tolto il sonno a lui e a tutta la sua famiglia.

A niente sono serviti video, fotografie, interventi della Municipale, dei Carabinieri, cause al Tribunale e al Tar (ancora in corso) contro il Comune. “Abbiamo tra i nostri aderenti tantissimi tecnici, l’ex assessore al Turismo Marini e famiglie che stanno soffrendo e che hanno figli e familiari con problemi di salute. Noi lottiamo per il diritto a una vita decorosa nel nostro quartiere che come tale deve essere fruibile da tutta la collettività, sia di giorno che di notte. Le vie sono invase da tavolini di bar e ristoranti, nelle piazze non si può sostare, nei marciapiedi è impossibile camminare affiancati, i bambini non hanno spazio per giocare: il Comune non vuole andare contro i propri interessi e ha dato concessioni a bassi prezzi senza pensare al benessere dei propri cittadini”. Una su tutte il caso di piazzetta San Sepolcro: anche Vito Biolchini nel suo blog ha dato spazio all’argomento. Dall’anno scorso la piazza, punto di aggregazione sociale intergenerazionale del quartiere, era stata per metà invasa dai tavolini di vari locali. Molte mamme sono insorte perché le attività di ristorazione hanno tolto spazio ai giochi e allo svago dei propri figli: oltretutto la piazza è stata data in concessione gratuita al Comune dalla Chiesa nel 1864 col divieto di non farne nessun altro uso se non pubblico e soltanto per questo motivo il Comune ha dovuto revocare le concessioni sulla piazza per spostare i tavolini sulla Via Dettori.

Continua Marras: «I cittadini di Marina e degli altri quartieri storici come Stampace che vivono lo stesso problema, hanno la chiara percezione che il Comune si adoperi solo per avvantaggiare gli esercizi commerciali. Qui non c’è più lo spazio vitale per muoversi e respirare, dormire poi non se ne parla. Dopo le proteste del nostro Comitato, è stato deciso durante una riunione di tecnici avvenuta in Questura il 25 febbraio 2014, di far fare all’Arpas (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) delle rilevazioni fonometriche nell’arco delle 24 ore a partire dal 13 Giugno al 31 Agosto 2014. Il monitoraggio acustico fatto dai tecnici con strumentazioni specifiche all’interno e all’esterno di 5 abitazioni di residenti, ha riportato dei dati molto allarmanti: si pensi che è stato rilevato un valore di immissione pari a 70 decibel in piazzetta Savoia durante la notte, valore che non è consentito neanche in aree esclusivamente industriali» in nome della tutela della salute e della vita delle persone.

Marras aggiunge: «Se si pensa che ricoprire le strade di tavolini e musica assordante possa favorire l’afflusso turistico sbaglia di grosso: la scorsa estate un B&B ha dovuto restituire il prezzo del soggiorno a una coppia di turisti che non erano riusciti a dormire per il chiasso e chissà quante altre volte è successo».

«Il Comune, anziché occuparsi, come è accaduto di recente, delle navi nucleari in transito al Porto di Cagliari che, diciamoci la verità sono pura fantascienza, pensi ad applicare le normative europee in materia. Qui la situazione è grave, urge adottare un piano di risanamento contro l’inquinamento acustico perché, come hanno evidenziato i rilevamenti dell'Arpas, è stato superato il limite di attenzione».


Nella foto un locale locale sulle scalette Santa Teresa
Commenti
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