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Antonio Burruni 26 novembre 2014
Cultura ad Alghero: il Cagliari, da Riva a Tejera
Le sale della libreria Cyrano hanno ospitato la presentazione di Bravi & Camboni, l´ultima fatica letteraria del giornalista Paolo Piras


ALGHERO – Una serata a forti tinte rossoblu, tra romanticismo e risate, tra nostalgia e fiducia verso il futuro. Insomma, la classica serata da “bar dello sport”, con l'esperto, lo sfegatato, il tiepido, il passante ed il tifoso avversario, tutti attorno allo stesso tavolo; un falò dove scaldarsi con i ricordi e trovare il sacro fuoco per affrontare la nuova sfida, nello sport e nella vita. Tutto questo e tanto altro ancora hanno vissuto le persone che hanno avuto la fortuna di essere presenti nelle sale della libreria “Cyrano” di Alghero, in occasione della presentazione del libro “Bravi & Camboni”, il libro scritto dal giornalista Paolo Piras ed edito dalla “Egg” (248pagine, 14euro).

“Facile parlare solo di campioni, nel tempo della tv commerciale. Più difficile è conservare e tramandare l'epica dei “camboni”, gli scarponi volenterosi i cui svarioni sono avvolti nelle leggende da bar. La storia del Cagliari, fatta di brevi glorie e lunghi periodi di purgatorio, è una galleria di eroi e bidoni, di gesta e di disastri, e di tanti gregari ingiustamente dimenticati”, scrive Piras sul libro, che ha come sottotitolo esplicativo “L'epica minore del Cagliari: piedi storti, teste matte e colpi di genio”, con la prefazione di Gianni Mura.

Piras ha spiegato l'idea del suo libro, partendo dal fatto che, in Sardegna “parlare di Riva e Zola è come parare di Garibaldi. Non puoi scrivere del Cagliari senza parlarne. Lo sforzo è stato farlo trovando prospettive laterali. Voleva essere un libro più leggero; un racconto di brocchi, gregari, dimenticati e divertenti”. Si parla di giocatori grazie ai ricorsi diretti dello stesso scrittore, ma anche grazie ai racconti di massaggiatori, magazzinieri, medici sociali. I calciatori, visti dall'interno, utili anche per parlare di altri giocatori. Ma mano che il libro veniva scritto, ogni personaggio trattato aveva una coloritura diversa, più rispettosa e compassionevole, un'ironia meno leggera e più corposa. In tutti i ritratti, si avverte chiara una grande tenerezza.

Moderatore della serata è stato il giornalista de “L'Unione Sarda” Celestino Tabasso, che ha ricordato come “nessun Omero ha mai raccontato le gesta di uno scarso. Il bello è che ci sono calciatori scarsi che, nonostante tutto, restano calciatori e ci campano pure”. Nel suo excursus, Tabasso sottolinea come ci siano anche gli scarsi che diventano bravi (come nel più classico sogno americano), ma anche bravi che diventano scarsi (magari per eccessi che li minano sul piano atletico). Nel libro si parla di tanti giocatori, da Riva a Tejera, da Nenè a Victorino, da Albertosi a Pascolo. Ma anche di tre presidenti (Amarugi, Orrò e Cellino) e due allenatori, che furono genesi ed apogeo del tricolore cagliaritano: Arturo “Sandokan” Silvestri ed il “filosofo” Manlio Scopigno.

“Il 7 novembre ha compiuto 70 anni il mio mito sportivo, Gigi Riva. Il 9, il mio mito bianconero nel ha compiuto 40, Alex Del Piero. In mezzo, l'8, io ne ho compiuti 50”. Si è presentato così Elias Vacca, ospite della serata, polito ed avvocato, ma, come si è voluto auto-presentare “juventino gobbo maledetto”. Insomma, un tifoso bianconero, ma pronto a snocciolare a memoria l'undici rossoblu campione d'Italia. E Vacca ha voluto prendere Gigi Riva come esempio. Un esempio che, da ragazzo, lo ha “dispiaciuto dal punto di vista tifoso, per i suoi ripetuti no al trasferimento alla Juve”, ma che, da uomo, “l'ho capito poi sotto il valore umano”. “E' un libro agrodolce – ha commentato – che si legge con grande passione. Non è solo per calciofili, ma per appassionati di storie umane”. Da juventino, ricorda la rete di testa di Zola allo scadere, in un Cagliari-Juventus terminato 1-1 al “Sant'Elia” una decina d'anni fa: “Mi sono sempre chiesto, come ha fatto? Fu un gesto atletico impensabile”. A pensarci bene, come uno scudetto del Cagliari.

Nella foto: Elias Vacca, Paolo Piras e Celestino Tabasso in un momento della presentazione
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