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M. P. 6 dicembre 2014
Scarpa dice no ad accorpamento soprintendenze
Il sindaco Beniamino Scarpa si dice contrario all’accorpamento delle Soprintendenze per i beni archeologici di Sassari e Cagliari in un´unica direzione regionale


PORTO TORRES - Secondo il Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali edel turismo) l'accorpamento delle soprintendente imposto dalla spending review porterà razionalizzazione e maggiore efficienza nel rapporto con i cittadini. Così come una gestione manageriale nei grandi poli museali, che affianchi le competenze scientifiche, potrebbe rappresentare un ulteriore passo per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Il senatore del Partito democratico, Silvio Lai nei giorni scorsi aveva dichiarato che l’accorpamento in un unico ufficio dislocato a Cagliari non poteva essere deciso senza aver sentito il parere della Regione Autonoma della Sardegna che su questo tema aveva intrapreso una strada totalmente diversa.

Contrario all’accorpamento delle Soprintendenze per i beni archeologici di Sassari e Cagliari in un'unica direzione regionale, anche il sindaco Beniamino Scarpa: «Una decisione che va contro il territorio e che rischia di vanificare tutto il lavoro svolto negli anni per difendere e promuovere un patrimonio culturale di enorme rilevanza». Il sindaco ha scritto al Ministro dei Beni culturali, al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Cultura per manifestare la propria contrarietà verso il provvedimento di cancellazione della sede della Soprintendenza di Sassari. «La realizzazione di due sedi della Soprintendenza ha un fondamento storico: quello della adeguata tutela di un patrimonio archeologico, artistico e paesaggistico distribuito in un territorio di grande estensione come lo è quello sardo. L’accentramento – afferma Scarpa – non può che determinare l’impoverimento economico, culturale e il peso politico e amministrativo dei territori, accentuando la crisi che già attanaglia alcune vaste aree della Sardegna».

Il sindaco sottolinea che «la soppressione della sede di Sassari causerà gravi disagi per il disbrigo delle pratiche amministrative ed è un freno al progetto di valorizzazione del patrimonio storico e archeologico che l’amministrazione comunale, assieme al personale della Soprintendenza, ha portato avanti in questi anni e che ha determinato l’incremento del numero dei visitatori, l’ampliamento della fruizione dei siti, la realizzazione di attività di promozione e l’avvio di progetti educativi per diffondere la cultura nelle famiglie e tra i giovani. Sono attività irrinunciabili per il nostro territorio che, da solo, racchiude al suo interno migliaia di anni di storia e siti di valenza internazionale, come l’Antiquarium Turritano e la città romana di Turris Libisonis, la Basilica di San Gavino e la sua area archeologica, le domus de janas, i nuraghi, il Ponte Romano, le necropoli, un sito paleontologico e uno dei giacimenti archeologici subacquei più importanti del Mediterraneo, quello di fronte all’isola dell’Asinara».

Scarpa ricorda, inoltre, che «il Museo archeologico Antiquarium Turritano è in continuità con l’area archeologica di Turris Libisonis poiché ospita unicamente i reperti trovati nel sito. La riforma mette a rischio l’esistenza stessa dell’Antiquarium. Questo fatto è inaccettabile e vanifica tutto l’impegno e le energie che il Comune e la Soprintendenza hanno messo in campo per valorizzarlo». «Chiedo, pertanto, un impegno formale e un autorevole intervento affinché venga mantenuto l’attuale assetto territoriale. L’accentramento delle competenze sarebbe dannoso e controproducente per la delicata tutela del patrimonio culturale della Sardegna. Una precedente e recente esperienza di accorpamento è stata già dichiarata fallimentare ed è durata meno di un anno. Una analoga proposta è, perciò, a maggior ragione – conclude il sindaco – non adeguata ai reali bisogni del territorio».
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