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Porto Torres 24notiziecagliariCronacaUniversitàUnversity e Studenti Ajò: soldi per borse di studio
S.I. 17 dicembre 2014
Unversity e Studenti Ajò: soldi per borse di studio
In questo modo, per la prima volta, gli studenti universitari avranno una borsa di studio grazie ai soldi dei loro colleghi, non provenienti dalle tasse versate, ma dal loro lavoro e dal loro divertimento


CAGLIARI - I presidenti di due associazioni studentesche, “UniverCity” e “Studenti Ajò-Costruiamo il nostro futuro”, hanno consegnato nei giorni scorsi al Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, due assegni con l’importo ricavato dalle attività culturali e ricreative svolte durante l’anno, anche grazie alla commercializzazione di gadget e felpe con il logo dell’Ateneo. D’accordo con il Magnifico, la somma raccolta sarà destinata a due borse di studio per gli studenti idonei ma non beneficiari secondo il bando dell’Ersu. Un gesto dal grande valore simbolico, compiuto in un periodo di forte crisi economica con soldi che avrebbero potuto essere re-investiti in altre iniziative.

«Viviamo un periodo difficile, le risorse sono poche così come le speranze dei giovani – spiegano Fabrizio Mattu, Presidente di UniverCity, e Luigi Mori, senatore accademico dell’associazione “Studenti Ajò-Costruiamo il nostro futuro” - Si accetta che le cose non vadano bene e che non esista idea che possa cambiarle. Questi due assegni sono il modo migliore per rispondere concretamente al comportamento di alcune istituzioni, per dire che l'Università è degli universitari e che con la cultura e intelligenza che da essa apprendono, troveranno sempre il modo per mantenerla in vita».

I presidenti di due associazioni studentesche, “UniverCity” e “Studenti Ajò-Costruiamo il nostro futuro”, hanno consegnato nei giorni scorsi al Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, due assegni con l’importo ricavato dalle attività culturali e ricreative svolte durante l’anno, anche grazie alla commercializzazione di gadget e felpe con il logo dell’Ateneo. D’accordo con il Magnifico, la somma raccolta sarà destinata a due borse di studio per gli studenti idonei ma non beneficiari secondo il bando dell’Ersu. Un gesto dal grande valore simbolico, compiuto in un periodo di forte crisi economica con soldi che avrebbero potuto essere re-investiti in altre iniziative.

“Viviamo un periodo difficile, le risorse sono poche così come le speranze dei giovani – spiegano Fabrizio Mattu, Presidente di UniverCity, e Luigi Mori, senatore accademico dell’associazione “Studenti Ajò-Costruiamo il nostro futuro” - Si accetta che le cose non vadano bene e che non esista idea che possa cambiarle. Questi due assegni sono il modo migliore per rispondere concretamente al comportamento di alcune istituzioni, per dire che l'Università è degli universitari e che con la cultura e intelligenza che da essa apprendono, troveranno sempre il modo per mantenerla in vita”.

In questo modo, per la prima volta, gli studenti universitari avranno una borsa di studio grazie ai soldi dei loro colleghi, non provenienti dalle tasse versate, ma dal loro lavoro e dal loro divertimento. “Poco importa se ció avviene grazie ai concerti, merchandising, donazioni o fondo studenti – sostengono i presidenti delle due associazioni – E’ l'inizio di un nuovo modo di concepire l'università, che deve tornare a essere degli studenti e soprattutto per tutti gli studenti”.

In questo modo, per la prima volta, gli studenti universitari avranno una borsa di studio grazie ai soldi dei loro colleghi, non provenienti dalle tasse versate, ma dal loro lavoro e dal loro divertimento. «Poco importa se ció avviene grazie ai concerti, merchandising, donazioni o fondo studenti – sostengono i presidenti delle due associazioni – E’ l'inizio di un nuovo modo di concepire l'università, che deve tornare a essere degli studenti e soprattutto per tutti gli studenti».

Nella foto il rettore Giovanni Melis
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27/3/2024
20 laureati e decine di studenti detenuti hanno frequentato i corsi universitari durante questi dieci anni. Negli Istituti Penitenziari in cui opera, l´Università di Sassari impegna in percorsi universitari in media il triplo dei detenuti rispetto alla media nazionale (5-6% rispetto al 2%), con punte di eccellenza nelle due Case di Reclusione di Tempio Pausania (15-17%) e Alghero (8-10%)


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