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Mariangela Pala 9 gennaio 2015
Eradicazione all’Asinara, via cinghiali e capre
Più che positivi i risultati dell’eradicazione, il programma avviato dal Parco dell’Asinara per affrontare il problema delle specie invasive, quali capre e ibridi di cinghiale che minacciano l´ecosistema dell'isola


PORTO TORRES - Più che positivi i risultati dell’eradicazione, il programma avviato dal Parco dell’Asinara per affrontare il problema delle specie invasive, che rappresentano una grave minaccia soprattutto per i sistemi insulari come l’Asinara. Le isole rappresentano circa il 5 % della superficie terrestre, ma sostengono ancora una quantità sproporzionatamente maggiore di biodiversità del mondo. Il programma di eradicazione, avviato già dall’aprile del 2014, è stato previsto dal Piano del Parco per gli ibridi di cinghiale (risultati da incrocio tra cinghiale e suino) e delle capre, in quanto specie particolarmente devastanti per gli ecosistemi insulari, e causa di impatti diretti e indiretti attraverso il pascolo eccessivo, che si traduce spesso nel degrado degli ecosistemi e nella perdita di biodiversità.

L’attività di cattura è stata effettuata dall’Ente Foreste della Sardegna, che nel 2014 ha portato via circa 500 cinghiali e 190 capre, mentre nel programma attivato dal 2008 al 2012 erano state allontanate circa 3mila capre e 600 ibridi di cinghiali. In risposta alle minacce, rappresentate da questa categoria di animali, sono state utilizzate tecniche per eradicare popolazioni di ungulati, specie non autoctona introdotta nell’isola al tempo in cui vi era il carcere penitenziario, e che una volta chiusa la struttura, tali specie sono state liberate dando origine ad una riproduzione incontrollata. Le tecniche utilizzate rappresentano strumenti efficaci per prevenire le estinzioni e il ripristino degli ecosistemi.

L’Asinara è caratterizzata dalla presenza di una grande quantità di euforbia, un genere che comprende piccoli alberi, arbusti, rampicanti e piante erbacee, e che sta facendo da padrone sulla vegetazione presente nell’isola: una pianta arbustiva non mangiata dalle capre, che si riproduce impedendo lo sviluppo di altre specie di vegetazione. «Per la tutela della flora, si è reso necessario intervenire per eradicare quella specie di animali molto prolifici e voraci, come le capre che determinano problemi sulla vegetazione», ha precisato il Responsabile delle risorse terrestri del Parco Asinara, Giancarlo Antonelli. «I cinghiali inoltre distruggono i nidi del gabbiano corso impedendone la riproduzione, così come sciupano le piante arboree e i tuberi», aggiunge Antonelli.

Il sistema di eradicazione, per le capre, consiste nella cattura degli animali, chiusi in recinti e controllati dalla Asl per la verifica di eventuali patologie, e in caso di esito negativo, gli animali vengono allontanati e distribuiti a tutte quelle aziende della Sardegna che ne hanno fatto richiesta, secondo un ordine di protocollo. Per gli ibridi di cinghiale, invece, è stata predisposta una gara pubblica per individuare un macello, che sotto il controllo della Asl, provvederà prima alla macellazione e successivamente alla commercializzazione degli animali, di cui una parte pari al 20% è destinata agli Enti di beneficienza.

«La conservazione della natura, dal punto di vista istituzionale è il parametro più importante per il quale vengono istituiti i Parchi», sostiene il direttore del Parco Asinara, Pierpaolo Congiatu. Rispetto alla salvaguardia della biodiversità, tutte le altre attività all’interno del Parco hanno una valenza inferiore, e la perdita di questo ecosistema, significherebbe sottrarre una parte del patrimonio naturale alla comunità nazionale. «All’Asinara c’è questo rischio, rappresentato dalla presenza di maiali e capre inselvatichiti, eredità della precedente amministrazione carceraria - conclude il direttore Congiatu - pertanto il nostro compito principale è quello di conservare la biodiversità dell’isola Parco». L'attività di eradicazione proseguirà fino alla risoluzione definitiva del problema.
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