Agli utenti del servizio di Fisiatria non vengono più fissati appuntamenti con la giustificazione che l’ambulatorio verrà chiuso e i cittadini verranno dirottati a Sassari. Interrogazione del Pd
PORTO TORRES - I pazienti abituati ad effettuare i trattamenti di terapia fisica per patologie ortopediche, reumatiche e post-traumatiche attraverso il servizio di Fisiatria, presente nel Poliambulatorio Andriolu, da ieri si sono visti negare la prescrizione del trattamento dal centro di riabilitazione cittadino. Agli utenti del servizio di Fisiatria, dunque, non vengono più fissati appuntamenti con la giustificazione che l’ambulatorio verrà chiuso e i cittadini da oggi in poi si dovranno rivolgere a Sassari. «Un altro delicato servizio viene trasferito da Porto Torres in barba a tutti gli accordi assunti e relativi entusiastici comunicati stampa», denuncia, attraverso un’interrogazione, il gruppo consiliare del Partito democratico formato da Luciano Mura, Massimiliano Ledda e Lisa Sorrenti.
Nel novembre del 2011 Il Consiglio comunale aveva approvato all'unanimità una mozione, in cui si chiedeva il perfezionamento e l’incremento dei servizi sanitari nel territorio di Porto Torres. Nel documento si chiedeva che l’Amministrazione comunale concordasse con i vertici dell’Asl n° 1 i provvedimenti più urgenti da adottare per garantire, oltre alla serenità lavorativa degli operatori, la più tempestiva, organizzata e qualificata assistenza sanitaria ai cittadini. «L’unico risultato finora ottenuto è stato quello della riduzione sostanziale di tutti i servizi sanitari in città», accusano Mura, Ledda e Sorrenti. Le proteste arrivano dalle tante persone che necessitano di riabilitazione, in particolare anziani che non possono permettersi di pagare fisioterapisti privati, poiché vivono con pensioni modeste, né di affrontare lunghe ed onerose trasferte tutti i giorni.
Perciò i consiglieri del Pd interrogano il sindaco Scarpa «per conoscere quali provvedimenti intenda assumere perché questo vergognoso attacco alla sanità portotorrese venga a cessare, ed impedire che ulteriori servizi vengano chiusi, per definire le azioni di sensibilizzazione delle necessarie istituzioni». I consiglieri Mura, Ledda e Sorrenti non escludono di assumere anche iniziative eclatanti, tese a scongiurare il gravissimo rischio di interruzione del servizio di fisiatria e degli altri già migrati a Sassari, e i relativi gravi disagi per la comunità locale privata di servizi sanitari essenziali.
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