Nella seduta del consiglio comunale di mercoledì 14 gennaio si è assistito ad un insolito dibattito su un punto all’ordine del giorno, relativo all´art 78 del Tuel che non è stato discusso
PORTO TORRES - Tanti gli argomenti da affrontare e approvare in consiglio comunale, sede in cui è possibile licenziare e discutere proposte, provvedimenti e pratiche tese a contribuire a dare quel servizio istituzionale che i cittadini si aspettano. Nella seduta del consiglio comunale di mercoledì 14 gennaio si è assistito ad un insolito dibattito su un punto all’ordine del giorno che non è stato discusso, e che riguardava le prescrizioni legislative di cui all’art. 78 comma 2 del Tuel (Testo unico enti locali).
Il consigliere Angelo Canu in occasione dell’adozione del Puc, aveva chiesto al sindaco,al presidente del consiglio e al segretario comunale, «di assicurarsi sull’assenza di eventuali incompatibilità riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado». L’obbligo di astensione al voto dal parte degli aventi diritto in consiglio, è previsto dall’art.78, comma 2 del Tuel e dall’art 29 “Astensione obbligatoria”, qualora sussistano eventuali elementi di conflitto d’interesse e/o vantaggio diretto e indiretto degli stessi partecipanti al voto.
Legittima la domanda fatta, su mozione d’ordine, dal consigliere Davide Francesconi per conoscere chi avesse presentato il punto, per illustrarne l’argomento all’intero consiglio. La risposta arriva dal Presidente del consiglio, Ivan Cermelli che sottolinea come la richiesta di aprire un dibattito sul punto sia pervenuta dalla conferenza di capigruppo. Ma il consigliere Antonello Giovanetti nega che la decisione sia stata presa in quell’occasione, da cui era emersa invece una questione morale sugli episodi inconvenienti verificatisi sui social network, utilizzati in modo improprio da alcuni amministratori e non solo.
Una situazione di assoluta confusione e incomprensione in cui si inserisce l’intervento del consigliere Pietro Madeddu: «in conferenza dei capigruppo era sorto il dubbio ai consiglieri su quale fosse il motivo da cui era nato l’esposto presentato alla Procura della Repubblica da Canu contro il sindaco, Cermelli e Cossu». Una esigenza di chiarimento circa “le accuse” fatte, che secondo Madeddu giustificava l’inserimento dell’argomento tra i punti all’ordine del giorno del consiglio. Ma è Franco Pistidda che chiarisce: «nessuna accusa, il testo unico è legge e non si discute all’interno di un’aula. Siamo rimasti spiazzati dal fatto che questo punto sia stato inserito nell’ordine del giorno di un consiglio. Non ha senso, ma se si vuole portare la discussione sul piano morale, siamo pronti a confrontarci con chiunque».
La richiesta di chiarimenti presentata da Francesconi rimane inevasa. La seduta si è conclusa in seguito alla riunione dei capigruppo in cui si decide di ritirare il punto. Se si dovesse riassumere in una parola il consiglio comunale di mercoledì, quella dovrebbe essere confusione: negli interventi, nell'esporre le soluzioni ma soprattutto confusione nel giustificare l’inserimento di un argomento la cui discussione andava forse affrontata in altra sede.
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