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Mariangela Pala 29 gennaio 2015
Porto Torres, 11 consiglieri si dimettono: il consiglio si scioglie
Ieri mattina 11 consiglieri hanno firmato le loro dimissioni decretando così lo scioglimento del consiglio comunale


PORTO TORRES - Ieri mattina 11 consiglieri, (Massimo Piras e Gilda Usai, Toni Chessa, Angelo Canu, Franco Pistidda Luciano Mura, Massimiliano Ledda, Davide Francesconi, Gianluca Tanda e Gaetano Pinna), hanno firmato le loro dimissioni decretando così lo scioglimento del consiglio comunale. Eppure ne sarebbe bastata una di firma: quella del primo cittadino arroccato su una posizione intransigente di resistenza. La fine dell’amministrazione Scarpa porterà la città turritana a dover affrontare un breve periodo di commissariamento prima che i cittadini turritani vengano chiamati alle urne in primavera per eleggere il nuovo sindaco. L’undicesima firma, necessaria a far cadere la maggioranza, è arrivata proprio ieri con le dimissioni del consigliere delegato alle politiche dell’Asinara, Gilda Usai, che nella conferenza stampa ha dichiarato la sua disponibilità a seguire il percorso già tracciato dall’opposizione.

Alle 12.30 le 11 firme protocollate hanno confermato che l’attuale primo cittadino non aveva più i numeri per andare verso la fine del suo mandato. Ma già tre giorni fa si era creata l’opportunità di mandare a casa il sindaco, occasione rimandata poiché l’undicesimo consigliere dell’opposizione, Antonello Giovanetti, era finito in ospedale per un malore. Invece ieri la sua firma non è stata necessaria perché quella squadra di 11 giocatori si è ricomposta, con l’ingresso in campo di Gilda Usai che ha siglato la sconfitta politica dell’amministrazione Scarpa. «Da tre anni mandare a casa Scarpa ha rappresentato la nostra priorità – ha commentato il segretario di Sel, Simone Leoni – perché è stato il peggior sindaco della storia di Porto Torres, non rispettando niente del suo programma elettorale e del codice etico. Siamo convinti che per la nostra città si possa aprire una nuova stagione».

Stessa soddisfazione per il segretario del Centro democratico, Angelo Acaccia: «Siamo soddisfatti a seguito dellle dimissioni di 11 consiglieri che con il loro atto di responsabilità pongono fine ad un’esperienza amministrativa tragica e negativa per la città». Decisivo, dunque, il gesto del consigliere Gilda Usai, entrata in maggioranza con il gruppo sardista da cui era stata espulsa qualche giorno fa. Ma la responsabilità del fallimento dell’amministrazione non viene addebitata solo a Beniamino Scarpa, secondo il segretario cittadino del Partito democratico, Pinuccio Vacca, «le responsabilità vanno divise tra tutti coloro che hanno permesso di portare avanti un’ amministrazione totalmente in balia delle onde. Chiaro che bisogna distinguere responsabilità e responsabilità si deve dare atto a Sel e Cd di avere in tempi brevi capito l'incapacità amministrativa del sindaco e dei suoi vecchi e nuovi alleati».

Ma nel suo intervento, Vacca non nasconde la preoccupazione per il futuro. «L'incubo Scarpa non è finito. I suoi vassalli, a partire dal suo delfino Carlo Cossu stanno lavorando con i sardisti per dare continuità ad una amministrazione che la stragrande maggioranza dei cittadini di Porto Torres considera una iattura», sottolinea il segretario Pd. «Noi lavoreremo per la totale discontinuità da una giunta che ha fatto della vaghezza politica e amministrativa la propria bandiera. Il tema del lavoro è stato totalmente assente e si è veramente pensato che quattro spettacoli possano far dimenticare la pochezza amministrativa, – aggiunge il segretario Vacca - aspetto con ansia la ripresa degli incontri di quartiere dove tutti e, sottolineo tutti gli amministratori di questa ex maggioranza ci dicano cosa hanno fatto in questi quattro anni per la città».

Dal fronte di Autonomia popolare, il segretario Alessandro Carta invita a fare una riflessione: «È tempo di soffermarsi e valutare le nostre reali e future prospettive con massimo realismo e massimo impegno collettivo. La città ha necessità di azioni incisive che permettano a Porto Torres di risollevarsi da questo torpore che ormai dura da 5 anni, che ha danneggiato la politica tutta ed il rapporto corretto che la stessa dovrebbe avere verso i cittadini». Perciò soddisfazione per la fine di un incubo durato cinque anni ma, «rimane il rammarico per non essere riusciti nel risultato in precedenza, cosa che avrebbe sicuramente evitato l'attuale situazione catastrofica per la città e per la politica tutta», aggiunge Carta. Sulla stessa linea Gianluca Tanda, espressione dell’associazione “Proposizione” che sostiene sia terminato un periodo «d’instabilità amministrativa del nostro Comune che ha causato una scarsa programmazione e un’inconsistenza di risultati che hanno portato la nostra città ad una profonda recessione in tutti i settori produttivi».

L’augurio è che la città sappia dotarsi per il futuro «di una figura che sia un profondo conoscitore delle problematiche del nostro territorio e che abbia un’elevata esperienza amministrativa per affrontare le difficoltà, senza precedenti, in cui ci troviamo», conclude Tanda. Troppi i dissidi all’interno della coalizione nata come centro sinistra, poi trasformatasi in centro destra. Troppi i contrasti con il Sindaco Beniamino Scarpa, deciso ad andare avanti per la sua strada, nonostante i continui litigi con gli esponenti della sua stessa maggioranza: spaccature poi ristabilite con l’ingresso dei sardisti, ma che hanno dimostrato la “fragilità” del governo cittadino e del primo cittadino.
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