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Mariangela Pala 25 febbraio 2015
Uiltec: impianti E.On scomoda eredità per Eph
Il sindacato Uiltec-Uil accusa la multinazinale tedesca E.On di aver provocato una frammentazione dell’ impresa in piccole e vulnerabili realtà aziendali, difficili da gestire sindacalmente e come business


PORTO TORRES - E.On, la multinazionale tedesca ormai in fuga dall’Italia, ha venduto anche le sue attività solari in Italia al fondo italiano per le infrastrutture F2i Sgr. «Quei parchi fotovoltaici, finanziati dalle tasse dei cittadini sardi, - sostiene il Coordinatore regionale settore elettrico Uiltec-Uil, Franco Peana - sono frutto di quella che sarebbe dovuta essere una contropartita tra “gentiluomini” per cooperare alla costruzione del gruppo 5 a carbone pulito, sostitutivo dei vecchi e superati gruppi 1 e 2 ad olio combustibile». Le attività oggetto di vendita hanno una capacità di generazione complessiva pari a 49 Mw e consistenti in 7 parchi fotovoltaici “a terra”, costruiti tra il 2010 e il 2013. Gli impianti fotovoltaici si trovano in aree ad alta irradiazione e beneficiano di regimi solari favorevoli fornendo flussi di cassa stabili nel lungo termine. Circa il 70% della capacità installata è in Sardegna.

«Gli impianti venduti a prezzo pieno e altamente remunerativi per la Germania, non hanno creato un posto di lavoro in questo territorio, e costituiscono una scomoda eredità per il nuovo gruppo Eph che ha assicurato verbalmente di voler rispettare gli impegni», commenta Peana. E.On, secondo il sindacato Uiltec, eviterebbe ad Eph “il lavoro sporco” delle ristrutturazioni degli organici, lasciando strutture impoverite di posti di lavoro. «Nel mentre prende corpo nella nostra Italia, con assoluto silenzio della politica nazionale narcotizzata dalla Merkel, (quella regionale è sempre stata assente), lo spezzatino di quello che era un gruppo industriale con un parco di impianti di produzione strategico per il paese», sostiene il segretario regionale Uiltec.

Una frammentazione dell’ impresa in piccole e vulnerabili realtà aziendali, difficili da gestire come business, sindacalmente e contrattualmente ostiche da governare. Cosi inizia a comporsi il puzzle dell'energia: E.On vende gli impianti a carbone e gas a Eph, cede il fotovoltaico a F2i, l’Idroelettrico di Terni forse a Erg, solo ancora qualche altra tessera e la vendita è ultimata. La società ceca Eph, dopo Enel, Elettrogen, Endesa ed E-On sarà il quinto proprietario delle centrali di Fiumesanto, dove si sente la necessità di voltar pagina a tutti i costi.

«La cannibalizzazione del numero dei posti di lavoro fatta prima dal terrore della perdita del posto di lavoro e poi dalle lusinghe degli esodi anticipati (sempre a carico dell’Inps), - aggiunge il segretario Peana - ha già sortito effetti disastrosi portando gli impianti ad essere ingestibili, ed ora E.On sta procedendo a distruggere gli ultimi aneliti di minima organizzazione del lavoro per creare uno stato di caos tale da aprire la strada ad ulteriori terziarizzazioni e dimensionamenti dove i lavoratori rimanenti dovranno fare i conti con situazioni da terzo mondo».

Il sindacato Uiltec-Uil lo aveva già detto in tempi non sospetti, «che E.On ci avrebbe deliziato delle sue malefatte sino alla fine. Resta la speranza in questo territorio di sbarazzarci per sempre di questa azienda, del suo amministratore delegato, dei soggetti che la hanno rappresentata e la rappresentano ancora, poichè come sardi ci hanno sempre offeso e ci offendono ancora», conclude il Coordinatore Uiltec-Uil, Peana. L’aspettativa è che la società ceca Eph introduca nuovi metodi di confronto con i sindacati e che dia una svolta occupazionale al territorio.
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