M. P.
11 marzo 2015
Il sindacato Uiltec- Uil denuncia la situazione posta in essere dalla multinazionale tedesca che continua a ridurre in maniera drastica diverse linee di turno dei lavoratori di Fiume Santo
PORTO TORRES - «In riferimento ad alcune voci pubbliche rassicuranti e volte a spegnere gli incendi, mi permetto con grande serenità di toni, ma con enorme preoccupazione per i lavoratori di Fiumesanto ed il suo territorio, di dissentire da quanto dichiarato da altre organizzazioni sindacali, in quanto, proprio dai documenti proposti dall’azienda in dismissione, E.On, si prospetta una riduzione drastica di diverse linee di turno dei lavoratori diretti ed una cessione sommaria alle imprese d’appalto di attività prima esclusive degli interni».
Così il Coordinatore regionale del Settore elettrico della Uiltec-Uil, Franco Peana, precisando che alle 60 unità collocate in mobilità nel 2014, bisogna aggiungerne altre 20, fuoriuscite nel 2013 allo stesso modo, fino ad arrivare alla riduzione delle 120 unità proposte dalla multinazionale tedesca già dal 2012, «mancherebbero dunque quelle 40 unità che temiamo siano l’obbiettivo di questa trattativa in corso tra la multinazionale tedesca ed altre organizzazioni sindacali», precisa Peana.
Il timore della Uiltec-Uil è che Eph, la società ceca acquirente della centrale di Fiume Santo, non ridurrà il personale una volta arrivata a Fiume Santo, «Perché il “lavoro sporco” del taglio delle teste sarà già completato da E. On prima di andare via, in quanto sicuro di non avere più niente da perdere sul piano dell’immagine pubblica», sostiene il coordinatore regionale Uiltec, Peana che invito ai politici sardi ad inoltrare interpellanze, ordini del giorno, mozioni, con le quali chiedere agli interlocutori istituzionali, chiarezza su quanto accade in Sardegna per mano della multinazionale tedesca E.On.
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