Un progetto di grande valenza strategica ma con enormi limiti gestionali economici. Sarà comunque pubblicata presto una manifestazione d´interesse per la gestione del servizio. Le immagini della seduta di consiglio di martedì
ALGHERO - In consiglio comunale si parla ad Alghero di una delle incompiute (per ora) della politica locale. Il discusso progetto di bike sharing che ha iniziato il suo iter per volontà dell'allora amministrazione Tedde (anno 2010) con un investimento di 108mila euro per 40 biciclette. Un appalto aggiudicato nel 2011 col successivo contratto firmato nel 2012. Biciclette che dal luglio 2011 sono rimaste impacchettate in un deposito cittadino. Pedali
Amo è il logo che comparirà nelle stazioni e sulle bici di colore giallo.
Cinque postazioni con otto cicloposteggi ciascuno: Piazza della Mercede, Piazza Sulis, Porto, Parco della stazione Ferroviaria e Fertilia. Una volta attivato il costoso servizio turistico che prevede anche la gestione del primo anno di attività, seguirà per volontà dell'amministrazione guidata da Mario Bruno la pubblicazione di una manifestazione d'interesse per i servizi di manutenzione e movimentazione (la società Bicincittà ha avanzato una proposta di 40mila euro all'anno). «E' un progetto fatto male, che non ha tenuto conto dei costi di gestione negli anni» ha sottolineato l'assessore ai lavori Pubblici, Gianni Cherchi.
Sull'argomento c'è da sottolineare un simpatico intervento del consigliere comunale di Forza Italia, Michele Pais, che ha svelato all'aula come si sia trattato di «una magia di Paolo Vella» (il deputato berlusconiano con casa ad Alghero, passato alle cronache locali per non aver mai, o quasi, preso posizione su un qualsiasi argomento locale o regionale) «che riuscì a recuperare in extremis i fondi destinandoli al comune di Alghero».
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