PORTO TORRES - Il comitato Tuteliamo il golfo dell’Asinara, ammesso come parte civile al processo per l’inquinamento della Darsena servizi del porto industriale di Porto Torres, in vista della prossima udienza che si terrà il 14 aprile ha deciso di raccogliere le firme di tutti coloro che condividono questa e le altre iniziative portate avanti dal comitato in questi anni, come l’adeguamento della rete di monitoraggio dell’aria di Porto Torres e la denuncia degli scarichi presso la spiaggia di Scoglio Lungo.

I punti di raccolta delle firme sono il Punto Servizi Internet in via Libio (angolo via Amsicora), il Csoa Pangea in via Falcone Borsellino e il Beat 61 in via della Libertà. Chiunque, cittadino o attività commerciale, volessere raccogliere firme può contattare il Comitato tramite il sito della pagina facebook. Firmando si diventerà simpatizzanti del comitato, senza alcun impegno o onere, ma per supportarlo nel processo per l’inquinamento della darsena servizi, che vede come imputato due controllate Eni: Synidial ed ex-Polimeri con l’imputazione di deturpamento delle bellezze naturali e disastro ambientale, con un gesto con cui si esprime di condividere tale iniziativa.

Per l’occasione il giorno 21 marzo, il Comitato ha eseguito un breve sopralluogo di fronte ai cancelli della darsena servizi, nell'area non interdetta, ovvero in una zona della città in cui non si correrebbe alcun pericolo per la salute. «L'aria era letteralmente irrespirabile e per questo motivo siam dovuti andare via dopo pochi minuti. A distanza di quasi quattro anni e mezzo è incredibile che non ci sia stata alcuna bonifica del sito - afferma Giuseppe Alesso, presidente del Comitato “Tuteliamo il Golfo dell’Asinara” - e tantomeno sono state adottate, se mai fossero state richieste dalle istituzioni locali, misure per attenuare la contaminazione dell'aria».

*Giuseppe Alesso, presidente Comitato