CAGLIARI – A Cagliari fino a domenica 29 marzo si terrà il settimo congresso nazionale ArciLesbica. Allo spazio Search del Largo Carlo Felice suona lo slogan "Il lesbismo non è semplice come bere un bicchier d'acqua". Da parte della presidente nazionale Paola Brandolini vengono messe in luce le difficili condizioni nelle quali sono ancora costrette a vivere molte donne: «Le lesbiche continuano a essere additate, cacciate di casa, aggredite. E registriamo ancora casi di suicidi». La speranza è che finalmente anche in Italia, terribilmente indietro rispetto al resto d’Europa, si faccia una legge sulle unioni omosessuali.

«Il Vaticano - attacca la Brandolini - è sempre stato il grande nemico. Anche adesso, che con il nuovo pontefice c'è in generale una maggiore apertura, sulla famiglia la posizione rimane sempre la stessa. Eppure le associazioni cattoliche di base sono spesso al nostro fianco nei Gay Pride». Le battaglie ripartono dal riconoscimento del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, con inevitabili ripercussioni sulle adozioni.

Quello che viene richiesto, oltre al riconoscimento del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, con inevitabili ripercussioni sulle adozioni è anche il riconoscimento del diritto a cambiare anagraficamente sesso anche senza l'operazione chirurgica.

Nella foto Paola Brandolini