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A.B. 25 aprile 2015
Bando opere cantierabili: il Tar Sardegna riammette Modolo
Il Comune guidato dal sindaco Hassan è il primo a spuntarla contro la Regione, ottenendo la riammissione tra i beneficiari delle risorse Por del Bando multilinea nel finanziamento del Bando Multilinea


MODOLO - Il Comune di Modolo la spunta contro la Regione ed è il primo Comune sardo ad ottenere, dopo un'iniziale esclusione, la riammissione tra i beneficiari delle risorse Por del Bando multilinea, da 70milioni di euro, sulle opere immediatamente cantierabili. La questione riguarda il contestatissimo bando, che nel dicembre 2014, l’Assessorato Regionale ai Lavori pubblici ha reso con la cosiddetta procedura a sportello, con l'obbiettivo di finanziare le opere dei Comuni sardi immediatamente cantierabili, cioè quelle col progetto esecutivo pronto e tutte le autorizzazioni già ottenute. I soldi li avrebbero presi i Comuni “dal clik più veloce”, quelli cioè che per primi avrebbero presentato le domande sull'apposita piattaforma on-line della Regione. Il bando, pubblicato il 4 dicembre scorso e scaduto il 31 gennaio 2015, alla fine ha visto finanziati 101 Comuni sui 377 che si contano nell’Isola. Ciò vuol dire, spiega il sindaco Omar Hassan, «che sono stati esclusi interi territori e si è generato uno squilibrio che non può essere accettato e giustificato dal fattore velocità con cui una domanda è stata inoltrata via internet rispetto ad altre. La parte del leone l’ha fatta Sennori, che si è aggiudicato il 12percento delle risorse totali disponibili».

Ma questo non è piaciuto ai tanti Comuni esclusi, tra cui quello di Modolo il cui primo cittadino, fin da subito, non ha escluso la possibilità di formalizzare un ricorso al Tar, «a tutela degli interessi delle propria comunità e dello sviluppo delle aree più deboli della Sardegna». La prima lettera di protesta e di «denuncia dell’inaccettabile iter seguito dalla Regione», a cui ha aderito anche il sindaco di Modolo (dopo una delibera adottata dalla sua Giunta), riportava ventidue firme di altrettanti sindaci di Comuni esclusi totalmente dal bando (Austis, Teti, Desulo, Sorgono, Atzara, Ortueri, Gadoni, Belvì, Aritzo, Meana, Marrubiu, Arborea, Gavoi, Sarule, Ovodda, Sedilo, Nughedu Santa Vittoria, Fonni, Paulilatino, Onanì, Burgos e Mamoiada). «Dall’esito del bando – si leggeva nella nota – Le priorità della programmazione non possono essere decise in base a un click - e poi ancora - La modalità a sportello, che premia appunto la rapidità, non può essere scelta quando non è accompagnata da comunicazioni accessibili a tutti. E non vogliamo nemmeno pensare che talune informazioni sull’imminenza di un bando possano essere state date in anticipo da alcuni attraverso le più disparate corsie preferenziali». Fatto sta che, in alcuni Comuni, i soldi sono arrivati in abbondanza ed in tanti altri, neppure un euro.

Il progetto di Modolo risultava escluso, perché considerato non coerente con la linea di finanziamento prescelta (linea 4.2.4.c del Por). Intanto, dai 20milioni inizialmente previsti dalla Regione, le risorse da distribuire ai Comuni sono salite prima a 40, poi a 60 ed infine si è arrivati a 70milioni di euro. Tanto è bastato per far andare sul piede di guerra il sindaco Hassan, che, in base alla delibera della Giunta Comunale, ha affidato all'avvocato Longheu l'incarico di difendere e rappresentare le ragioni dell'Ente locale contro l'operato della Regione. Appariva lampante, agli occhi dell'Amministrazione Comunale« un'eccessiva superficialità di analisi e verifica, da parte della struttura regionale, della documentazione trasmessa da cui emergeva con assoluta chiarezza la perfetta aderenza del progetto presentato (la riqualificazione naturalistica, paesaggistica e funzionale di un'area comunale di pregio), con la linea di finanziamento Por prescelta (valorizzazione paesaggistica di itinerari)». In poche parole, un'adeguata istruttoria o, quantomeno una valutazione più attenta delle tavole progettuali e della relazione tecnica, avrebbero certamente evitato che una proposta che ha l'obbiettivo di realizzare, anzi, trattandosi di un secondo ed ultimo stralcio di un'opera in parte già precedente finanziata dalla stessa Ras, di portare a termine un itinerario tematico naturalistico e culturale in un contesto pressoché unico della Sardegna con il ripristino, ai fini escursionistici, degli antichi sentieri abbandonati che conducono ad un'area archeologica di pregio con una fonte (su "Anzu", dal latino "Balneus") costruita dagli antichi romani per rifornire l'antica "Bosa Vetus", fosse esclusa dai finanziamenti.

Il provvedimento di inammissibilità del progetto presentato dal Comune di Modolo «risulta ancor più incomprensibile se si guarda agli altri progetti, che hanno concorso per la stessa linea di attività e che sono stati invece ritenuti ammissibili e finanziati come ad esempio lo spazio Arst di Ales o l'Urbancenter di Macomer. Proposte certamente meritevoli di essere finanziate ma che, se rapportate alla proposta progettuale di Modolo, considerata non coerente, si assiste ad una grossa disparità di trattamento in danno di quest'ultimo Comune». Il Tar ha discusso giovedì il ricorso, ma gli avvocati della Regione hanno presentato una determinazione a firma di un dirigente dell'Assessorato Regionale dei Lavori pubblici assunta nella giornata immediatamente precedente a quella fissata per l'udienza in tribunale, con cui in autotutela la Regione ritorna sui suoi passi ed ammette il Comune di Modolo a beneficiare dei fondi richiesti con relativo impegno di spesa, che ammonta a circa 550mila euro. L'avvocato Lungheu ha quindi chiesto il rinvio di quindici giorni per verificare le carte e, se tutto sarà apposto, chiederà la declaratoria di improcedibilità del ricorso per carenza di interesse e la condanna della Regione al pagamento delle spese in favore Comune di Modolo.

«Una questione di giustizia, a tutela del nostro Comune e dell’operato dell’Amministrazione tutta – sottolinea Hassan – ma soprattutto una questione di principio rispetto all'operato dell’Assessorato Regionale ai Lavori pubblici, a cui contestiamo le modalità e le forme delle procedure concorsuali prescelte per l'attribuzione ai Comuni sardi di queste importanti risorse del Por. L'evoluzione della vicenda in favore del Comune di Modolo potrebbe comportare una revisione della graduatoria, che andrebbe ad escludere dei progetti attualmente beneficiari delle risorse: sono ben conscio e rammaricato nei confronti di chi si troverà a dover rinunciare alle risorse messe a disposizione dal bando, ma non posso esimermi dal tutelare in primis i miei concittadini ed il Comune che rappresento, leso da questa spiacevole vicenda». A questo punto, Modolo attende con ansia di poter avviare gli interventi programmati e consegnare alla propria comunità ed al territorio, un'opera utile ed attesa da tempo.
Commenti
8:19
Si potrà andare al Camposanto col proprio cane. Via libera all´installazione dei DAE (defibrillatori automatici e semiautomatici) nei luoghi pubblici. Gli argomenti portati all´attenzione del consiglio comunale da Christian Mulas


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