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A.B. 25 aprile 2015
Programmazione territoriale: Paci e Pigliaru, incontri in Ogliastra
Il presidente ed il vicepresidente della Regione Autonoma della Sardegna incontrano amministratori e parti sociali. Da lunedì, via ai tavoli operativi


TORTOLI' - «Non vogliamo una regione che abbia due città e qualche albergo sul mare come ce ne sono tante nel mondo. La Sardegna ha caratteristiche uniche, un patrimonio ambientale di inestimabile valore, una tradizione agroalimentare da esportare e far conoscere nel mondo: i territori, tutti, facendo scelte importanti possono contribuire allo sviluppo economico dell'intera Isola». Il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru ha concluso a Tortolì, incontrando imprenditori e sindacati locali insieme all'assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, l'intensa giornata in Ogliastra, primo territorio ad aver presentato alla Giunta il proprio progetto di sviluppo territoriale sottoscritto da tre Unioni dei Comuni, presentato dal consigliere regionale e presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini alla presenza dell'amministratore straordinario della Provincia Ogliastra Gabriella Mulas e di amministratori locali.

È la capacità di scegliere, a fare la differenza. Perché, ha più volte ribadito il Pigliaru, «non esiste uno sviluppo che non sia basato su scelte, che quando sono giuste ci aiutano a risolvere i problemi molto più facilmente. Per esempio, oggi è emerso molto chiaramente che l'Ogliastra ripone molte speranze nell'aeroporto. Lavoreremo insieme su questo, però nella consapevolezza che la Regione non può finanziare direttamente l'aeroporto, perché sarebbe un aiuto di Stato e l'Europa ci chiederebbe di restituirli. Parliamone, allora: se i sindaci mi dicono che l'aeroporto è strategico ci credo, se me lo dicono gli imprenditori ci credo ancora di più, perché stanno rischiando il loro capitale». Il capo della Giunta ha ancora una volta sottolineato la forte intenzione di aiutare i territori a frenare lo spopolamento. «Serve uno sviluppo diffuso, equilibrato, sostenibile perché per noi lo sviluppo della Sardegna significa sviluppo dei territori. E noi vogliamo dare strumenti per lo sviluppo, diversi dal passato, adeguati alla realtà attuale il che significa prima di tutto superare il punto di vista di ogni singolo campanile» per riuscire a garantire qualità, nella scuola e nella sanità innanzitutto. Il presidente regionale ha poi affrontato il tema delle servitù militari: «Stiamo aspettando notizie su importanti investimenti ad alta tecnologia nel Poligono di Quirra, per esempio quella potrebbe essere la sede del Centro di formazione della Protezione Civile. Abbiamo le servitù, dobbiamo avere una contropartita adeguata in termini di investimenti e prospettive senza rinunciare a una loro importante riduzione». Infine, l'agroalimentare «di eccellenza, ma troppo piccolo. Deve crescere, assolutamente: rimbocchiamoci le maniche, cresciamo e portiamo questi fantastici prodotti dove li pagano anche molto bene».

Paci ha annunciato che lunedì inizieranno i lavori dei tavoli tecnici insediati per la valutazione dei progetti di programmazione territoriale. «Al Centro regionale di Programmazione sono già allertate le persone che dovranno dedicarsi ai progetti, non appena arriveranno senza perdere tempo li analizzeremo - ha spiegato il vicepresidente della Regione - Stiamo aprendo una nuova era della programmazione territoriale, quella in cui sono i territori a dire a noi quali sono i punti di forza su cui vogliono puntare. Oggi abbiamo visto che si possono superare gli individualismi, qui tre Unioni di Comuni hanno unito le forze e ci hanno presentato il loro progetto. Noi faremo la nostra parte, impegnandoci al massimo e non facendo mai come avvenuto troppo spesso in passato promesse che non potranno mai essere mantenute». Il presidente Pigliaru e l'assessore Paci, a margine degli incontri con amministratori locali, imprenditori e sindacati, hanno incontrato i pescatori di Tortolì, visitato la “Intermare” di Arbatax (azienda della “Eni Saipem”, che produce piattaforme petrolifere) ed alcune aziende agroalimentari locali. I pescatori, rappresentanti di decine di famiglie che dal 1900 tramandano l'attività di padre in figlio, hanno lanciato un “sos” alla Regione: i numerosi delfini presenti in quelle acque limpidissime danneggiano le attrezzature, altamente tecnologiche, oltre che il pescato, creando danni per migliaia di euro: hanno perciò chiesto di poter accedere a indennizzi, di incontrare l'assessore regionale dell'Agricoltura Elisabetta Falchi e di ripristinare il fermo biologico per permettere alla fauna marina di ripopolarsi. Francesco Pigliaru ha assicurato il suo personale impegno: nei prossimi giorni la questione sarà affrontata.

Nella foto: Raffaele Paci e Francesco Pigliaru
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