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S.I. 27 maggio 2015
Trasporti Cisl punta Pigliaru: «fallimento»
Non usa mezzi termini il segretario generale della Cisl Trasposti Valerio Zoccheddu rispetto la condizione del comparto in Sardegna. Nel mirino la Giunta Pigliaru e le scelte di questi mesi.


CAGLIARI - «Due anni di fallimenti nella politica dei trasporti della Giunta Pigliaru: dai trasporti marittimi interni ed esterni, alla gestione della vertenza Meridiana e la continuità territoriale aerea, dalla vergognosa gestione di Saremar alla propaganda sul super treno spagnolo per finire al disastro Anas, dimostrano la totale e irrecuperabile indadeguatezza della non-politica dei trasporti di questa giunta regionale che dovrebbe solo trarre le conclusioni di questa debacle». Non usa mezzi termini il segretario generale della Cisl Trasposti Valerio Zoccheddu rispetto la condizione del comparto in Sardegna. Nel mirino la Giunta Pigliaru e le scelte di questi mesi.

Si parte dai treni. «C’è un dato che più di ogni altro testimonia il naufragio di questa giunta regionale sui trasporti interni ed esterni della Sardegna. Per conoscerlo è sufficiente entrare nel sito ufficiale e leggere il contagiorni voluto dall’Assessore ai trasporti che dice 306 giorni questo treno è fermo in stazione. Il tanto strombazzato super treno spagnolo che, ci era stato venduto con tanto di foto di Presidente e Assessore, già dallo scorso anno avrebbe collegato Cagliari a Sassari in 2 ore, fa bella mostra di se malinconicamente fermo in stazione a Cagliari.»

«La cosa grave, come dimostrato nel convegno organizzato dalla FIT-CISL lo scorso 6 maggio, è che anche dopo i collaudi e il nulla osta per entrare in servizio, comunque non prima del prossimo dicembre, nulla cambierà per i viaggiatori sardi perché i tanto sbandierati 100 mln. aggiuntivi per il potenziamento della dorsale sarda per la responsabile nazionale della pianificazione strategica di Rfi , Ing. Nannina Ruiu, altro non sono che una raccomandazione fatta al governo dalla commissione trasporti , e nella pianificazione degli investimenti di RFI non c’è traccia ne in questo ne nel prossimo anno. Non parliamo dei 1,5 mld. necessari per una vera velocizzazione della rete , ancora nel libro dei sogni. Altro che 2 ore tra Cagliari e Sassari, andremo comodamente seduti nei super treni nelle solite, quando va bene, 3 ore e 15 salvo ritardi dovuti agli incroci in linea e al cumulo di altri ritardi maturati dagli altri treni ormai cinquantenari, e fortemente affaticati dall’anzianità di servizio. Nel frattempo il Gruppo FS fa assunzioni in tutta Italia tranne che in Sardegna.
»
«Attaccare l’Anas è come sparare sulla croce rossa, l’importante è che ai cittadini sia ben chiaro che i dipendenti dell’Anas sono vittime di questa situazione e non certamente artefici. Con organici ridotti all’osso e con squadre dimezzate rispetto a quanto prevederebbero le norme, sono costretti a tamponare per rimediare al disastro di questi anni che, al di là degli interventi di costruzione di nuove strade e dei conseguenti disastri, vede un taglio sulle manutenzioni delle strade da 20 ai 7 mln attuali, vero è gravissimo problema dove si sentono e si leggono poche o meglio nessuna voce della politica. E’ più appassionante cavalcare “ l’Anas Sarda” che ha una migliore immagine propagandistica, ma per il sindacato molto più preoccupante e senza alcuna garanzia di efficacia. La vicenda Saremar avrebbe dovuto insegnare qualcosa".»

Sull'Anas "Si è scritto di tutto e il suo contrario. Il dato inequivocabile è che l’azienda era è resta con i bilanci in ordine. La politica sarda l’ha distrutta con la scellerata avventura della flotta sarda. Gli attuali politici al governo hanno rinunciato al salvataggio senza spiegarne il motivo. Poteva essere ricapitalizzata, accedere al finanziamento bancario garantito dalla concessione decennale (14 mln. all’anno dello stato per i collegamenti con le isole) si è deciso di affossarla salvo poi ripensare ad un’azienda in house? Unica certezza 170 lettere di licenziamento!

Questi sono i nostri politici, ondivaghi, poche idee e ben confuse.
«Trasporto Aereo. Leggiamo tutti i giorni gli effetti di una continuità territoriale inesistente che sequestra i sardi. Ci dimentichiamo della CT2 che avrebbe dovuto garantire il collegamento per i sardi con altre rotte di non minore importanza per chi lavora, studia o per motivi di salute. La CT2 è sparita dall’agenda e speriamo non voglia dire che si abdichi alle garanzie di un contratto di servizio a favore degli interessi esclusivamente commerciali delle compagnie low-cost , tutt’altro che coincidenti con gli interessi dei sardi».

«Non tarderà a scoppiare nuovamente il bubbone dell’Arst che paga oltre 3.000 euro al giorno di affitto per la nuova sede , ma non ha i soldi per trasferire il tfr, le assicurazioni e le rate delle finanziarie, regolarmente trattenute dalle buste paga dei lavoratori. Era questo il programma elettorale della Giunta Pigliaru che si candidava a governare la Sardegna, un isola che ha nei trasporti la zavorra che ne impedisce lo sviluppo?».
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