La Proloco di Olmedo e l’Università di Milano mettono a punto un sistema unico al mondo per sconfiggere il nemico dei musei del pane artistico. I risultati della ricerca, finanziata dalla Fondazione Banco di Sardegna, saranno presentati venerdì mattina, nell’Auditorium Comunale
OLMEDO - Rapiscono lo sguardo quando sfilano nelle feste più importanti dell’Isola, esibiti con orgoglio da donne ed uomini in costume. Sono i pani artistici della Sardegna, magnifiche sculture da esposizione che rappresentano un inestimabile valore culturale e identitario. Realizzate con impasti di farine, queste opere d’arte hanno da sempre un nemico implacabile che ne impedisce la conservazione, divorandole: è il punteruolo del grano o calandra, conosciuto dagli esperti come “Sitophilus Granarius”. Ma, per la prima volta al mondo, arriva una soluzione.
La ProLoco di Olmedo e l’Università degli Studi di Milano hanno messo a punto un sistema capace di annientare l’azione distruttiva di questo coleottero vorace ed infestante. Grazie ad un finanziamento della “Fondazione Banco di Sardegna”, l’associazione guidata da Eugenio Muroni ha coinvolto il Laboratorio di Food Packaging del “Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente” dell’Ateneo meneghino, sotto la guida scientifica del docente Stefano Farris di Alghero. I risultati del progetto, dal titolo “Conservazione del pane artistico e delle statue in pasta di pane”, saranno presentati ed illustrati venerdì 3 luglio, alle ore 10.30, nella sala dell’Auditorium Comunale.
Ai saluti del presidente della Proloco Eugenio Muroni e del sindaco Marcello Diez, seguiranno gli interventi dell'ex direttore del Museo del pane di Borore Andrea Angioni, del presidente regionale “Unpli” Raffaele Sestu e del presidente del Consiglio Regionale della Sardegna Gianfranco Ganau. A moderare il convegno, sarà il noto giornalista gastronomico Giovanni Fancello, che introdurrà gli interventi del presidente della Camera di Commercio del Nord Sardegna Gavino Sini e del presidente del Parco di Porto Conte Giovanni Antonio Farris, ai quali seguiranno le relazioni del responsabile del lavoro di ricerca Stefano Farris e del responsabile operativo Gaetano Campanella.
Ben nota per la sua grande abilità nella realizzazione dei pani artistici e tradizionali, la ProLoco ha messo a disposizione tutte le sue competenze in un intenso lavoro di ricerca che, per sette mesi, si è svolto in perfetta sinergia con il mondo accademico. Eccellenti i risultati raggiunti. Sono circa sessanta i campioni di pane messi a disposizione per le sperimentazioni. La soluzione promette tra l’altro di preservare le statuine di pane come quelle che, ogni anno, nel periodo natalizio trovano posto nel caratteristico presepe realizzato ad Olmedo, sistematicamente attaccato dal punteruolo, con necessità di drastici rifacimenti e sostituzioni.
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