Momenti di tensione politica in Aula ad Alghero: prima le urla di Michele Pais e alcuni esponenti della maggioranza. Poi è ancora il consigliere azzurro a scontarrsi stavolta con l'assessore Lampis. Le immagini
ALGHERO - Una volta per sentire urlare le persone si doveva andare al mercato. Oggi purtroppo sempre meno persone vanno al mercato, ma le urla si possono sentire in Consiglio comunale. Uno degli spunti in una recente adunanza è stata l'opinione del capogruppo di Sinistra Civica Giampietro Moro in merito all'episodio delle macchine da cucire sistemate da alcuni commercianti in mezzo ad una pubblica via [
LEGGI].
Il primo a chiedere spiegazioni sui contenuti espressi dal collega di maggioranza è stato il consigliere di Forza Italia Michele Pais, seguito da Enrico Daga del Pd: «chiedo al capogruppo Moro di riferire in Aula e al sindaco un incontro al Prefetto per accertare se siamo una città in balia della mafia e della camorra - ha dichiarato l'esponente del circolo algherese del Partito democratico -. C'è bisogno di rispetto per le istituzioni e per la verità dei fatti e non di un'isteria collettiva rispetto a due macchine da cucire in segno di protesta. Dateci risposte rispetto a questa presa di posizione folle».
Ma i toni si sono accesi quando a prendere la parola è stato Moro: «si è volontariamente mal interpretato, non si dice che Alghero è una città mafiosa. E' evidente che succedono dei problemi nel centro storico che mi hanno portato a questa riflessione» un concetto più volte interrotto da Pais, a cui è seguito uno scontro molto duro con alcuni membri della maggioranza. Solo l'antipasto rispetto alle urla sentite nella seconda parte della seduta tra lo stesso Pais, in una posizione sempre più da leader dell'opposizione, e l'assessore dello Sviluppo Economico Natacha Lampis, in merito alla destinazione dei locali di Piazza dei Mercati all'Inps [
LEGGI].