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Raffaele Cadinu 31 luglio 2015
L'opinione di Raffaele Cadinu
Bilanci idrici, contabili, fogne e Forza Italia


Quando si mette un nuovo gallo in un pollaio la prima cosa che fa, per dimostrare la sua presenza, è cantare; così il nuovo Sceso In Campo, per rimanere in tema forzitalico, se la prende con l’ultimo agricoltore eletto, non ricordando che il pollaio, le vasche di prima pioggia, il depuratore e quant’altro sono stati ipotizzati, costruiti e vantati dalla sua Chioccia. Il nuovo gallo invece, dal suo trespolo, grida allo scandalo, dando colpe a chi non ne ha e cadendo nel ridicolo, poiché le vasche di prima pioggia, essendo parte dell’impianto di acque bianche non possono, come invece pretende, ne essere collaudate ne tantomeno essere consegnate ad Abbanoa che gestisce solo le acque nere. Il problema è che l’allora partito al governo, che ha fatto schiudere il depuratore e le opere connesse con una cova durata quasi dieic anni, ha mal considerato i bilanci idrici, che sono cosa diversa dai bilanci che invece sono mestiere del dottor Andrea Delogu.

Così lo stesso avrebbe dovuto, prima di alzare la cresta e gridare il chicchirichì, rivolgersi alla sua Chioccia e agli altri pulcini azzurri, ed informarsi delle portate in arrivo al Depuratore Mariotti, specialmente quando scendono due gocce di pioggia anche in estate. Avrebbe scoperto che la quantità di acqua che arriva al Mariotti, per essere poi pompata ulteriormente a San Marco, anche quando piove solo qualche goccia, E’ maggiore di quella che le pompe possono pompare al nuovo depuratore. Morale: l’acqua reflua in più, che non può essere pompata, finisce negli sfiori a mare, cioè nel Canalone di San Giovanni, nello scarico posto all’esterno del molo dove ci sono gli ormeggi della Guardia di Finanza, negli sfiori della muraglia e a volte nelle cantine delle abitazioni. Quanto al Piano di Gestione delle acque, che il dottor Delogu cita ma non so se lo abbia mai letto, ricordo che esso prevede accorgimenti che non sono stati mai adottati nel sistema di conferimento dei reflui depurati al Consorzio di Bonifica, e preciso che tra essi vi dovevano essere anche i contatori di flusso a monte e a valle del punto di immissione, finalizzati alla verifica della effettiva diluizione massima prevista dalla Legge, cosa questa che per dichiarazione dell’ingegner Moritto, responsabile tecnico del Consorzio di Bonifica, non può avvenire.

Per quanto riguarda l’invio delle acque depurate al Calich, usando sempre il linguaggio dei bilanci, sappia che tra un chicchirichì e l’altro, occorre anche documentarsi, avrebbe evitato di cantare al vento, verificando che il Consorzio della Nurra può utilizzare solo una parte dell’acqua depurata, l’altra parte inevitabilmente sarebbe andata comunque nel Calich così come previsto nel meraviglioso progetto covato dalla sua Chioccia. Per finire: il cromatismo improprio delle acque depurate è assimilabile alla competenza impropria dell’esordiente azzurro, che appunto impropriamente confonde i bilanci contabili con quelli idrici. Un particolare però distingue i due bilanci, l’acqua è incomprimibile come tutti i liquidi e in un circuito chiuso il bilancio in entrata è rigorosamente identico a quello in uscita, quello contabile invece, contrariamente a quello idrico, può essere aggiustato fittiziamente aggiungendo perdite e arrotondamenti.


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