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Mariangela Pala 31 luglio 2015
Porto Torres scippata dei servizi sanitari, silenzio dalla Asl
A denunciare la grave carenza dei servizi il Partito dei sardi, sostenuto da un gruppo di cittadini che ha aderito alla protesta con una raccolta firme ed un sit-in davanti alla struttura di Andriolu


PORTO TORRES - Carenze croniche dei servizi sanitari presso il Poliambulatorio Asl di Andriolu, una situazione più vicina a quella di strutture africane e non degne di un paese civile. Si presenta così ormai da mesi la sanità cittadina che continua a perdere i servizi minimi essenziali senza alcuna risposta dell’Azienda sanitaria locale né un intervento da parte delle istituzioni locali. Se non dovessero essere avviate le Case della Salute contestualmente alla chiusura dei Day hospital, si rischia di incrementare i disservizi e creare ulteriori costi per i cittadini, che non hanno più reparti a disposizione dove approfondire alcune patologie per fare diagnostica ma sono costretti a rivolgersi ai differenti ambulatori della Sardegna, con aggravi di spesa e tempi lunghissimi per le liste di attesa.

Un effetto devastante per il sistema cittadino già profondamente colpito da gravi patologie tumorali, come testimonia l’ultimo studio Sentieri. A denunciare la grave carenza dei servizi, il Partito dei sardi, sostenuto da un gruppo di cittadini che ha aderito alla protesta con una raccolta firme ed un sit-in davanti alla struttura di Andriolu. Tra di loro anche una giovane mamma, Sabina Saba con due figli di 3 e 6 anni, affetti da gravi patologie: il primo insulino-dipendente e il più grande autistico iperattivo. «Quando mio figlio ha la cosiddetta fase alta dell’iperattività è ingestibile e non si può chiedere ai bambini e alle persone disabili in sedia a rotelle di tenerli in fila anche per un’ora per una visita. Il Poliambulatorio è desolante. Mio figlio è seguito ad Ozieri in modo professionale, ma in caso di emergenza avrebbe bisogno del servizio di diabetologia pediatrica che qui manca».

Uno dei tanti esempi che mettono in evidenza la gravità della condizione sanitaria del Poliambulatorio cittadino dove in caso di crisi ipoglicemica o di iperattività, non offre agli utenti gli strumenti necessari né gli spazi adeguati ad affrontare urgenze. I dirigenti del Pds, Alessandro Pinna, Nando Nocco e Giacomo Masala hanno sentito la necessità di fronteggiare con la protesta e la presentazione di un interrogazione al sindaco Sean Wheeler, queste carenze sanitarie che, ormai, sono vere e proprie emergenze, che ledono la salute dei cittadini, i quali non ricevono prestazioni sanitarie adeguate nonostante lo sforzo dei medici e degli infermieri volto a ridurre i disagi dei pazienti.

I disservizi riguardano la totale assenza della medicina specialistica e delle prestazioni sanitarie minime come Otorino, Ginecologia, Fisiatria, Dermatologia, Odontoiatria e il Centro di igiene mentale. A ciò si aggiungono i tempi lunghi di attesa per i pazienti di tutte le età che arrivano dalla Nurra e che si trovano ad affrontare grosse difficoltà. «Manca un pronto soccorso e le visite sono effettuate dalle 8 alle 20, dopodiché entra in servizio la guardia medica priva degli strumenti adeguati», sostiene un infermiere privato.

Ancora più grave la situazione di un bambino di 15 anni colpito da una patologia rara, la pancolite cronica ulcerosa diagnosticatagli ad 11 anni, sottoposto ad una cura sperimentale e curato con farmaci costosi, è costretto a spostamenti continui a Sassari, Cagliari e fuori dalla Sardegna senza poter ricevere presso la struttura sanitaria locale alcuna assistenza minima. «Grazie al sostegno degli amici è riuscito a raccogliere fondi per curarsi a Modena dotati di strumenti all’avanguardia, ma è difficile economicamente recarsi fuori per curarsi», ha detto il padre, Giovanni Rando.

«Serve una precisa presa di posizione da parte dell’amministrazione comunale per rendere decente il servizio sanitario locale, con il ripristino dei servizi minimi essenziali ed aiutare tutto il personale medico ed infermieristico ad eseguire degnamente le prestazioni sanitarie», hanno sottolineato i dirigenti del Pds.
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