S.A.
25 agosto 2015
Successo per le due giornate di Lanterne a Palau
Sabato e domenica la III Edizione di Lanterne, il Festival di storie, musica e parole, ideato ed organizzato dall´Associazione Móiti con il patrocinio del Comune di Palau
PALAU - Uno straordinario spettacolo, quello di Musica Nuda, per la prima serata di Lanterne. Nonostante i ritardi aerei e le difficoltà negli spostamenti, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, dopo dodici ore di viaggio, sono arrivati a Palau alle 23.40 e alle 23.45 sono entrati in scena senza aver fatto il soundcheck, senza aver mangiato e dopo essersi cambiati nel bagno di un aeroporto. Ma non si sono risparmiati sul palco, perché la piazza gremita di appassionati ha atteso paziente il loro arrivo. «Grande professionalità e passione, per fortuna esistono ancora artisti e persone di questo spessore» ha commentato il direttore artistico Alessandro Azara.
In tanti hanno preso la diurna da Civitavecchia, qualcuno è arrivato perfino dalla Francia, altri dall’Ogliastra, da Alghero, da Cagliari. Petra Magoni canta e riempie gli spazi creando disegni con le dinamiche vocali e l'uso di tecniche microfoniche, si compensa bene con Spinetti, elegante e posato al contrabbasso. Si inizia coi Beatles per passare a “Un vecchio errore” di Paolo Conte e alla simpatica versione quesi teatrale di “Sei forte papà” di Morandi a “Is this love” di Bob Marley.
Atmosfera magica, quasi surreale anche per la seconda giornata di Lanterne per il concerto di Bosso e Mazzariello in Piazza Fresi, luogo che il trombettista ha definito “un meraviglioso salotto”.
Tra il pubblico uno spettatore d'eccezione, Sergio Cammariere, al quale hanno dedicato "Luiza" di Antonio Carlos Jobim. Continui cambi di dinamica, facce contrite, sudore sul pianoforte, tanta qualità e tanta carica passionale sotto la Lanterna con i brani del loro ultimo disco “Tandem”, l’approdo naturale di un rapporto artistico già rodato, un pedalare all'unisono che fa giungere lontano.
Bosso ha omaggiato tutti suonando tra i presenti e sedendosi tra loro per poi raggiungere da vicino le note del pianoforte di Julian. Performance terminata con una standing ovation, così come per la serata precedente. Il concerto dei due giovani fiori del jazz internazionale è stato anticipato da un racconto di mare del 1800, tratto liberamente da “Lettere dal mio mulino” di Alphonse Deaudet. Si è così potuta conoscere la storia vera di un destino ingrato nelle Bocche di Bonifacio, la storia del terribile naufragio della Semillante, testimoniato dai cimiteri siti nell'Isola di Lavezzi dove centinaia di giovani riposano senza fiori ma riscaldati dal fascio di luce dei fari.
Nella foto: Musica Nuda
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