M. P.
27 agosto 2015
Un’altra auto a fuoco a Porto Torres
Un incendio di natura dolosa ha danneggiato intorno alle 3 di ieri mattina una macchina Elantra Hyundai di proprietà un operaio
PORTO TORRES - Un incendio di natura dolosa ha danneggiato intorno alle 3 di ieri mattina una macchina Elantra Hyundai di proprietà un operaio. L’auto era parcheggiata in via Gabriele D’Annunzio nei pressi della sua abitazione ed è andata completamente distrutta. A dare l’allarme i vicini di casa svegliati dallo scoppio di una gomma anteriore. Immediatamente le fiamme hanno avvolto l’auto intaccando e danneggiando il portone di un’abitazione, con il rischio di coinvolgere le macchine parcheggiate vicino, spostate prontamente dai loro proprietari.
A nulla è servito il celere intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres che non hanno potuto fare altro che circoscrivere le fiamme, evitando che potessero propagarsi su altri veicoli. Sull’accaduto hanno aperto le indagini i carabinieri della stazione di Porto Torres che stanno analizzando eventuali cause per risalire ai colpevoli. Perché si tratta certo di uno di quei casi che in città si sta verificando troppo spesso e tali atti non hanno alcuno scopo se non quello di danneggiare beni pubblici e non trovino la minima giustificazione.
Il consigliere Davide Tellini aveva presentato un’interrogazione urgente in cui chiedeva di convocare un Consiglio comunale per affrontare, con la partecipazione delle Autorità di pubblica sicurezza, la questione sicurezza sul territorio comunale. «Da allora, e sono trascorsi oltre trenta giorni, nessuna risposta - afferma Tellini - e purtroppo l'ennesimo attacco incendiario accaduto due giorni fa sono la prova che il nostro territorio necessita di una maggiore attenzione sotto il profilo della sicurezza dei cittadini».
«Il mutismo di questa maggioranza sta diventando qualcosa di seriamente preoccupante. Nessuna nota di condanna per l'ennesimo atto incendiario, - continua il consigliere - l'importante è fare cassa mediatica con sterili e banali commenti sui social, piuttosto che attivarsi per intraprendere le azioni nei canali istituzionali ed affrontare di petto il problema».
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