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Porto Torres 24notizieportotorresSportCalcio › Tino Idini il più forte calciatore portotorrese di tutti i tempi
Argentino Tellini 2 ottobre 2015
Tino Idini il più forte calciatore portotorrese di tutti i tempi
La memoria cancella i ricordi, ma chi ha seguito il calcio turritano non può certo dimenticarsi di Costantino Idini


PORTO TORRES - La memoria cancella i ricordi, ma chi ha seguito il calcio turritano non può certo dimenticarsi di Costantino Idini, per tutti Tino. E' stato probabilmente il più forte giocatore di calcio mai nato in città e sicuramente quello che ha giocato più a lungo, sempre da protagonista, nei professionisti. Cagliari, Padova, Taranto e Spal sono le squadre dove Idini ha vissuto stagioni straordinarie, ancora ricordato con affetto dai tifosi. Tino Idini nasce a Porto Torres il 27 Marzo 1955, nel quartiere di S.Gavino. Frequenta come tutti i bambini le elementari De Amicis e gioca a pallone nelle strade, nei campi polverosi di quartiere, che allora in città erano numerosissimi. In particolare frequenta quello di "Fontana Vecchia", appena sopra l'ex lavatoio a fianco del Rio Mannu.

La squadra del quartiere si chiama "Santos". Fra i bambini di quei tempi è una leggenda: imbattibile. Con lui giocano lo sfortunato e rapido Tino Murtas, detto Jair per la somiglianza con la grande ala interista, Gavino Attanasio e Costantino Cabitta, suoi futuri compagni di squadra nelle giovanili del Porto Torres. Tino Idini da adolescente non gioca in nessuna squadra ufficiale, ma ogni giorno è
presente in sfide interminabili al campo regolamentare delle fornaci presso la zona industriale, demolito da quasi quaranta anni. La sua fama si espande in città, fino a quando Romano Menghini ( ex bravo allenatore e indimenticato scopritore di talenti) non lo convince a militare negli allievi del Porto Torres.

E' il 1970. Tino è una forza della natura, il più bravo della squadra. Non è molto alto, 1,72, ma ha un fisico straordinario, dei muscoli di acciaio e può ricoprire tutti i ruoli. Inoltre ha buona tecnica, gioca, corre e contrasta: un vero giocatore. La squadra degli allievi del Porto Torres è molto forte, vi militano fra gli altri il roccioso Flavio Rozzu, Gavino Sannino e Nando Spano, centravanti velocissimo. I turritani vincono tutto e arrivano alla
finale regionale addirittura contro il Cagliari, persa solo 1 a 0. Costantino Idini è di gran lunga il migliore in campo. L'allenatore cagliaritano Mario Tiddia non se lo lascia sfuggire e non vuole neanche che torni a casa, per paura che qualche altra squadra lo acquisti.

Tino a Cagliari brucia le tappe ed esordisce nel 1972 in prima squadra contro il Milan, annullando Romeo Benetti, fulcro della nazionale italiana. Con lui gioca anche Gigi Riva, Albertosi, Martiradonna, Brugnera, Gori, tutti i grandi reduci dello scudetto. E' la definitiva consacrazione. Tino Idini veste la maglia azzurra della nazionale giovanile. Ha come compagni di squadra il milanista Aldo Maldera, il laziale D'Amico e Walter Novellino, ora stimato allenatore e a quei tempi grande protagonista nel Perugia di Castagner e nel Milan stesso. Nel 1973 Tino viene mandato in serie C a Sassari, a " farsi le ossa".

Gioca due stagioni bellissime e forma con Oreste Lamagni la coppia di difensori più forte di tutti i tempi della storia torresina. Nel 1975 per Idini il ritorno a Cagliari, dove milita sino al 1977. Poi la cessione in serie B alla Spal di Ferrara, dove disputa due ottime stagioni. Dal 1979 al 1981 Tino gioca nel Padova, sempre in serie B. Per la sua eccezionale versatilità viene utilizzato in molti ruoli, ma prevalentemente a centrocampo.

Nel Padova, che allora giocava nel mitico "Appiani", disputa 68 partite segnando 16 reti. In città viene ricordato fra i più forti centrocampisti di sempre. Dal 1981 Idini milita nel Taranto, utilizzato spesso come terzino. Marca i giocatori avversari più forti, annullandoli con la sua veemenza e caparbietà. Uno di loro però, per sua stessa ammissione, lo fa soffrire, e parecchio. Si tratta dello juventino Zibi Boniek, il più grande giocatore polacco della storia, che nei bianconeri faceva coppia in attacco con Platini e Paolo Rossi.

E' una partita di Coppa Italia e Boniek segna anche una doppietta. La Juve stellare si impone sul Taranto per 3 a 1. Dopo una parentesi a Trento nel 1983 Tino Idini chiude con la Nuorese nel 1985 la sua lunga militanza nei professionisti, sempre ad altissimi livelli. Gioca ancora nei dilettanti per tanti anni a Sarroch, città dove risiede e lavora nella locale zona industriale. Tino Idini ora si gode la meritata pensione. Ha 60 anni ed un fisico ancora invidiabile. Ogni tanto torna a Porto Torres per rivedere qualche familiare e vecchio amico.

La città non è nemmeno lontana parente di quella dinamica e vivacissima che ha conosciuto e vissuto da bambino. In diversi si sono scordati di lui, i giovani non lo riconoscono, compreso qualche ragazzo, tutto moda e tatuaggi, che milita in qualche campionato minore vantandosi di essere un calciatore. A Tino però non avrebbe potuto nemmeno lucidare le scarpe. Lui è stato il più forte, il giocatore più completo che Porto Torres abbia avuto, in un calcio più sano e divertente, e soprattutto a misura d'uomo.

* Tino Idini (a sinistra) con Mario Valeri
15:30
Domani i giallorossi proveranno a conquistare la terza vittoria consecutiva per proseguire la rincorsa al primo post: alle 15 al “Pino Cuccureddu” affronteranno il Bonorva


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