Attilio Dedoni
3 ottobre 2015
L'opinione di Attilio Dedoni
Alluvione, Galletti riconosca le responsabilità del Governo
Il ministro Galletti poteva risparmiarsi (e risparmiare ai contribuenti) il sopralluogo a Olbia per valutare i danni dell’ennesima alluvione: i soldi necessari per mettere in sicurezza la città sono gli stessi che erano necessari dopo l’alluvione precedente, quelli che sono stati a lungo promessi e che non sono mai arrivati. Se, dopo le piogge degli ultimi due giorni, la Gallura e la Baronia si trovano di nuovo a fare la conta dei danni, la colpa è soltanto del Governo che avrebbe dovuto finanziare i lavori per la mitigazione del rischio idrogeologico e non lo ha fatto.
Speriamo che il presidente Pigliaru trovi finalmente il coraggio di chiedere conto all’esponente del governo Renzi di che fine hanno fatto i soldi promessi alla Sardegna, anziché nascondersi dietro il dito della Protezione civile regionale che ha funzionato alla perfezione, evitando che il nubifragio mietesse altre vittime oltre a quelle di due anni fa, o delle fraterne telefonate del premier per assicurarsi che l’Isola stia riuscendo ad arrangiarsi da sé, visto che da Roma non deve aspettarsi nulla. Il fatto che, ancora ieri, Galletti continuasse a promettere gli stessi soldi che venivano promessi prima dell’ennesima alluvione, anziché riconoscere che la causa del disastro risiede proprio nel mancato stanziamento dei fondi, non è affatto un buon segno.
Non visite di cortesia ma atti concreti, vale a dire soldi, è quanto la Sardegna si aspetta dal Governo. Ora, però, oltre ai soldi ci si aspettano anche le assunzioni di responsabilità, perché quanto è accaduto negli ultimi due giorni non è opera della cattiva sorte, bensì della malafede umana, quella di chi non perde occasione per le passerelle mediatiche all’indomani di ogni singola tragedia, per poi correre a nascondersi nel suo comodo ufficio nella Capitale, al caldo e all’asciutto, e volgere lo sguardo altrove davanti alle richieste di chi nell’alluvione ha perso tutto e sa che la prossima volta – perché ci sarà sempre una prossima volta, se non si interviene – potrebbe essere meno fortunato.
* capogruppo dei Riformatori Sardi–Liberaldemocratici in Consiglio regionale
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