Inaugurato ieri l’impianto operativo dal novembre 2014, produce, a ciclo continuo, azoto gassoso e aria compressa, distribuiti via gasdotto al confinante complesso industriale che include il polo integrato della chimica verde di Matrìca
PORTO TORRES - Il nuovo stabilimento Siad è stato avviato nella zona industriale di Porto Torres, quasi a tempo di record, grazie al lavoro di squadra e all’ottenimento della Certificazione di prevenzione incendi e dei sistemi di qualità e sicurezza, pressoché immediata. L’impianto operativo dal novembre 2014, produce, a ciclo continuo, azoto gassoso e aria compressa, distribuiti via gasdotto al confinante complesso industriale che include il polo integrato della chimica verde di Matrìca, oltre a fornire con ossigeno e azoto liquido i clienti della Sardegna.
L’inaugurazione ieri mattina, seguita dalla benedizione da parte di Don Mario Tanca e il taglio del nastro inaugurale del direttore generale Siad, Gian Giacomo Caldara insieme alle istituzioni locali. «L’impatto che il nostro investimento offre al territorio è sicuramente occupazionale, perché direttamente o indirettamente la nostra attività coinvolge i soci della zona – afferma il direttore di produzione Siad, Giuseppe Gamba - e in un momento di forte deindustrializzazione in Italia e in Sardegna, un investimento in controtendenza come il nostro è capace di dare un’iniezione di fiducia e di richiamare nuovi investitori».
L’azienda ha acquistato da Eni il terreno “vergine”, senza infrastrutture, e in seguito alle autorizzazioni ambientali di Arpas e Spresal Siad, ha dato il via alla procedura a gennaio 2014. A spronare il gruppo Siad per raggiungere l’obiettivo l’ingegner Caldara, uno dei maggiori sostenitori del progetto, che ha illustrato le varie attività di produzione e vendita gas, in particolare nell’est europeo, oltreché di enginnering – produzione impianti - avviate da Siad nei diversi paesi del mondo. Un fatturato complessivo di 466 milioni nel 2014 e di 480 milioni in previsione nel 2015, oltre a 1500 dipendenti in tutta Italia.
«A Macomer, impianto nato nel 1997, è stato realizzato il Filing Station che consente l’imbombolamento dei gas tecnici - ha spiegato Caldara - ma puntiamo sull’impianto di Porto Torres che ora è piccolo, ma ha tante potenzialità di allargamento». Risale al 1990 l’avvio del primo liquefatore a Porto Torres per la produzione di azoto e ossigeno liquido (accordo Enimont-Anic), prima dell’avvio nel 2014 dell’impianto di frazionamento aria. «Da marzo 2014 a novembre 2015, in soli 8 mesi, ha sottolineato il responsabile dei gasdotti e degli impianti on site, Gianluca Ravasio - è iniziata la fornitura di aria compressa ed azoto in gasdotto a Versalis e al polo della chimica verde.
Il nuovo stabilimento di Porto Torres - che si estende su una superficie di circa 30mila metri quadrati, dei quali 12 mila coperti e conta su un organico di quattro persone e 20 di indotto. «Come Siad abbiamo realizzato una conduttura, lunga un centinaio di metri, che si è andata ad allacciare alla rete di gasdotti del polo petrolchimico – ha spiegato Ravasio – così il rifornimento è sempre assicurato in ogni condizione. Nel frattempo abbiamo completato e avviato anche altri impianti come il liquefatore di azoto e il miscelatore di aria ricostruita da azoto ed ossigeno liquidi». L’azienda è in attesa della validazione da parte degli enti competenti (Aifa e Asl)per avviare la produzione primaria di ossigeno Fu e azoto alimentare, in modo da fornire i clienti direttamente dalla Sardegna.
Il gruppo Siad ha avviato anche un processo di produzione di Lng (Liquefazione gas naturale) in grado di trovare applicazione nelle aree prive della rete di metanizzazione per la liquefazione e il trasporto del metano, in alternativa al Gpl. Un sistema di nuove tecnologie per favorire nuovi investimenti e incrementare la produzione e sviluppare questo mercato in Sardegna. :