A commentare i dati ufficiali sul ricavato dell'imposta di soggiorno ad Alghero è il presidente del Consorzio Turistico Riviera del Corallo Stefano Visconti che invita a lavorare sul sommerso. Numerose le strutture censite e presenti sul web di cui manca la dichiarazione (anche hotel). L'intervista
ALGHERO - «Una raccolta andata oltre le più rosee aspettative, nei primi tre trimestri sfiora il milione e 100mila euro. Per ora è pagata prevalentemente da una categoria di turisti, quelli ospitati negli alberghi tre, quattro e cinque stelle che con orgoglio partecipano per l'80%». A commentare i dati ufficiali sul ricavato dell'imposta di soggiorno ad Alghero è il presidente del Consorzio Turistico Riviera del Corallo Stefano Visconti che, alle parole del sindaco e la sua giunta - che lunedì hanno illustrato il report in un incontro pubblico a Lo Quarter [
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Come dargli torto, dunque, quando il numero uno del Consorzio invita a lavorare «di più su questo fatto perché la tax city è equa quando viene pagata da tutte le tipologie di turisti». Il riferimento è chiaro: «serve una lotta al sommerso più efficace: è solo cominciata ma è ancora insussistente per stessa ammissione dell'amministrazione comunale. Auspichiamo che questa sia la priorità, cioè allargare la piattaforma imponibile».
D'altronde è stato lo stesso primo cittadino in un passaggio durante l'incontro di ieri a sottolineare di come una parte rilevante delle strutture censite, addirittura una cinquantina tra alberghi, b&b e seconde case, non abbia ancora fatto dichiarazione. Tra queste ci sarebbero diverse strutture regolarmente presenti sul web. E poi ci sono quelle che non sono nemmeno registrate. Per tutti ci saranno controlli incrociati di Finanza (con cui è stato sottoscritto un protocollo) e amministrazione. Per questo Visconti, davanti all'indiscrezione annunciata dal
Quotidiano di Alghero e ancora non confermata da Sant'Anna [
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