Antonio Sini
22 novembre 2015
Alghero in cerca dello scossone, Fertilia affonda e basta
L’Alghero vorrebbe cambiare e i dirigenti si riuniscono, il Fertilia è inchiodata dai problemi societari: ultimi in solitudine, con numeri terrificanti
ALGHERO - Dieci partite del campionato regionale di Promozione se ne sono andate e per Fertilia e 1945 Alghero è notte fonda. I gialloblu, ultimi in solitudine, con numeri terrificanti: soli tre punti raggranellati in altrettanti pareggi, 25 reti subite, perso sette volte, mai gustata una vittoria. Un cammino che porta dritti all’inferno. I giallorossi, penultimi con sei punti all’attivo, hanno incassato 23 gol, hanno vinto una volta, pareggiato in tre circostanze, vedono la salvezza a soli due lunghezze di distacco, cercano l’inversione della rotta e in cammino ci sono novità.
Due formazioni che danno poche soddisfazioni alle rispettive dirigenze, due formazioni che annaspano. Eppure la città si vanta di avere due squadre in Promozione. Un primato! Allo stesso modo, come lo scorso anno si vantava di avere due squadre in Eccellenza, poi retrocesse. Ma la tristezza prende corpo e si trasforma in sconforto, quando al Mariotti si vedono formazioni provenienti da paesi limitrofi o dall’entroterra che vincono a mani basse e hanno trasformato il Mariotti in terra di facile conquista. Le due squadre locali hanno giocato in casa in tutto in dieci occasioni, ma la vittoria è stata gustata una sola volta. La frustrazione avvinghia ed è facile fare similitudini con una città in crisi, che si è dimenticata di colpo del calcio. Non “tirano” i colori del Fertilia, non fanno proseliti i colori dell’Alghero.
La tribuna del Mariotti si riempie solo di ospiti, rumorosi e orgogliosi di sostenere la proprio squadra. Ad Alghero è sparito anche l’orgoglio per la “maglietta”. E se una città intera si è dimenticata di dar sostegno a un manipolo di dirigenti che fa salti mortali pur di non mollare, questi pur di cambiare le sorti della squadra (è il caso della 1945 Alghero), stanno verificando tutte le possibili soluzioni, compresa quella di tentare qualche innesto con la riapertura del mercato a dicembre. Nelle prossime ore, la dirigenza esaminerà la situazione attuale: è la classifica che preoccupa, se ci sarà una sterzata nell’ambiente, il tecnico Sandro Sanna potrebbe anche essere messo in discussione.
Invece, nel Fertilia le sconfitte viaggiano a braccetto con i “casini” societari. Presidente osteggiato dalla dirigenza e, in mezzo, i giocatori che non riescono ad estraniarsi dal gran can can che li circonda. E la squadra, infilando solo risultati negativi, comincia ad avere addosso una strana frustrazione, che pesa più dell’ultimo posto in classifica. Il risultato è che il presidente Scognamillo “vuole” fare il presidente, lo chiede avvalendosi di tutti gli appigli legali disponibili. Si muove solo formalizzando le sue richieste, che messe per iscritto e interpretate alla lettera incutono timore. Ma dall’altra sponda, i dirigenti non mollano. Non lo vogliono, anzi lo vorrebbero dimissionare, loro che sono maggioranza nella società.
E diventa difficile spiegare il motivo di tanto dissapore. Forse, le intenzioni di Scognamillo, che voleva trasformare il San Marco di Fertilia (acquisita la concessione ventennale) in un accogliente club, realizzare un campo in sintetico, trovare sponsor e provare a gestire il tutto in un'ottica di autofinanziamento del calcio, hanno insospettito, e tutto è stato respinto. E come il contendere finirà non è di facile previsione. Ma è prevedibile che Scognamillo non si metterà da parte. E ora fa la guerra a chi lo osteggia, pensando che la partita sarà lunga, ma non interminabile. Ma uno sconfitto intanto c’è: è il calcio. E non si parli di gioco, perché di ludico in questa vicenda c’è davvero poco e alla mente vengono tutti quei ragazzi che ruotano intorno alla squadra, taluni giovanissimi: chi si prende la briga di spiegare a loro “la morale” di questa storia?
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