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Giuseppe Marceddu 30 novembre 2015
L'opinione di Giuseppe Marceddu
Porto Torres: un comune commissariato


Cinque mesi di totale assenza di politica amministrativa. Non un’idea, non un programma degno di questo nome. In una città al collasso socio-economico l’amministrazione Wheeler si è limitata ad affrontare i soli problemi di ordinaria amministrazione ed anche con approssimazione. I rapporti con Abbanoa, Matrica, Eph, Ente Parco dell’Asinara, le altre istituzioni e Amministrazioni locali sono stati la logica conseguenza di problematiche, vecchie o nuove, affrontate nella loro casualità e peraltro quasi mai risolte. Il lavoro sulla base di un’idea di sviluppo è invece del tutto assente. Porto Torres è governata da un gruppo di ragazzi candidatosi per perdere le elezioni, cercando di piazzare magari due o tre consiglieri per fare i cani da guardia all’amministrazione del sindaco vincente.

Il voto di protesta popolare li ha catapultati invece al governo, dove si sono dimostrati si volenterosi ma assolutamente incompetenti e impreparati, incapaci di guardare al futuro del territorio con una visione ampia e programmatica. Una visione che promuova e incentivi investimenti privati nei settori nevralgici dell’economia e in stretta interconnessione fra loro per far fronte al dramma della disoccupazione. Qui non si parla di risultati, comprensibilmente non ottenibili in un intero mandato figuriamoci in cinque mesi, ma di idee e pianificazione di cui non c’è traccia e che in assenza delle quali i risultati non potranno mai arrivare. Il comando di questa armata Brancaleone è in mano ad un idealista parolaio che ha palesato finora dilettantismo e arroganza e che delle tematiche importanti ne fa elementi di propaganda mostrandosi in passerella in ogni occasione possibile.

Ne è la prova il convegno per l’Area vasta organizzato dai colleghi dei comuni limitrofi nella sala Canu dove Wheeler ha svolto il solo ruolo di ospitante, il cui intervento è stato il più vacuo e inconsistente di tutti e dalla quale si è evinta una conoscenza superficiale del tema. All’indomani i post su Facebook documentavano la sua presenza all’incontro e poco importa se poi è seguita una assordante assenza nell’attività coi suoi colleghi fra i quali i Cuccureddu e i Sanna sono i capofila della disputa con la Regione. Wheeler non sembra in grado neanche di capire quale importanza il centro turritano rivestirebbe in una realtà metropolitana, grazie ai suoi siti di interesse nazionale, come il parco dell’Asinara, l’area industriale, i porti, la centrale termo-elettrica.

Non vi è notizia di alcun incontro con i vertici dell’ Ente Parco dell’Asinara per pianificare lo sviluppo turistico dell’isola, per far sì che si raggiunga almeno la media di densità di presenze turistiche annuali dei primi dieci parchi d’Italia, che potrebbe creare 400/450 nuovi posti di lavoro nel rispetto dell’ecosistema isolano; le uniche occasioni che si ricordino sono quelle legate alla liberazione di due tartarughe salvate dal centro di recupero dell’isola e nella quale prima il sindaco è stato protagonista di un’uscita sui vertici dell’Ente apostrofandoli “vostri bei rappresentanti giunti in jeep con le camice bianche, che son scesi giusto per farsi immortalare coi sorrisi sdentati per la gioia delle tv....” e nella seconda dove, sempre Wheeler, è riuscito a farsi immortalare col principe Alberto di Monaco mentre mostrava all’obiettivo il pollice in sù come un ragazzino al fianco al suo idolo calcistico o rockettaro.

Nessuna iniziativa è stata finora intrapresa per creare i presupposti che possano attirare nuovi investimenti nel settore industriale; si è perso tempo e ancora se ne perderà per valutare un progetto, quello del razzo Vega, che suscita forti dubbi sull’impatto ambientale e che s’impronta sulle sicure certezze dell’inconsistente numero di posti di lavoro che ne potrebbero derivare (progetto piovuto dall’alto nella totale desertificazione di idee della maggioranza). Dall’alto, dalla Regione in questo caso, è piovuto il progetto Optimed che dovrebbe vedere gli scali marittimi portotorresi assumere il ruolo di Hub nel Mediterraneo e pazienza se una parte del bacino portuale potrebbe essere stravolta nella sua destinazione da fantasiose quanto assurde richieste di modifica nella commissione competente, in contrasto con lo stesso progetto Optimed, avanzate con la più significativa confusione mentale da membri della maggioranza; ma l’incontro con gli esponenti del Cip, dell’autorità portuale, della capitaneria del porto e dell’assessorato regionale ai trasporti è comunque servito per scopi propagandistici nei social network.

La condizione di non essenzialità della centrale elettrica di Fiume Santo con le possibili conseguenze che si potrebbero verificare sul piano occupazionale è un argomento che l’amministrazione comunale non ha ritenuto degno di considerazione e mai è andata a fondo sulle prospettive future dopo l’avvicendamento E.on-Eph, dove la multinazionale ceca ha assicurato di muoversi in una strategia a lungo termine e focalizzata sullo sviluppo. La vicenda Matrica, con all’orizzonte la cessione di Versalis ad un fondo d’investimento estero e la probabile e conseguente morte della neonata chimica verde, ha visto la giunta pentastellata districarsi fra posizioni e dichiarazioni da incoscienza adolescenziale: in consiglio comunale, davanti al silenzio del sindaco, l’assessore Biancu ha riferito delle rassicurazioni dei vertici dell’azienda sul proseguo del progetto e la sensazione è stata quella di sentire parole pronunciate da chi è stata presa per i fondelli e ha lasciato l’incontro soddisfatta nella sua ingenua convinzione.

Sensazione confermata dal dibattito emerso nel convegno organizzato dai sindacati il giorno dello sciopero del 27 novembre. In quel dibattito ha preso la parola il sindaco, schierandosi al fianco dei lavoratori e dei sindacati, confermando le intenzioni di dismissione di Matrica e contraddicendo in toto le parole del suo assessore proferite una settimana prima. Un camaleonte che cambia il colore a seconda dello sfondo determinante. Per completare l’opera di squallida propaganda, Wheeler ha lanciato un appello alla Regione per raccogliere il grido d’allarme dei lavoratori. Appello? Il sindaco del territorio dove opera Matrica lancia un appello anziché sollevare la cornetta e conferire, come la sua carica istituzionale consente, con gli amministratori regionali e forzare perché il tavolo con i vertici Eni, i sindaci del territorio e la Regione stessa venga attivato? La pochezza, il niente, il vuoto pneumatico di chi crede o vuol fa credere che fare politica sia solo blaterare e postare il bla bla su Facebook.

Ma dopotutto le sue linee programmatiche non fanno nessun cenno sull’industria e c’è chi, come il consigliere di maggioranza Marongiu, affronta il problema disoccupazione suggerendo ai senza lavoro di emigrare. A tutt'oggi diverse commissioni consiliari non si sono ancora riunite, una su tutte, la più importante, quella delle attività produttive. La dice lunga sull'attenzione che l'Amministrazione mostra sul problema occupazionale. E mentre il sindaco naturalista vola in Spagna per un workshop col collega Cordillo di Marinaleda nella presunta, assurda e ridicola convinzione di importare il modello socialista della minuscola realtà agricola andalusa nella complessa, industriale e compromessa realtà portotorrese (aspettiamo con ansia che venga resa pubblica la trasposizione perché, evidentemente, non ci siamo ancora abbastanza coperti di ridicolo), l’agenda politica passa in mano ai consiglieri di maggioranza che individuano nella gestione dei circhi e nel consumo di carne rossa nelle mense scolastiche i problemi che assillano i cittadini.

Il resto è amministrare l’ordinario: un nuovo canestro al posto di quello divelto nel campo di basket di un quartiere, il raddrizzare una palma piegata dal vento, il posizionare nuovi cassonetti della spazzatura e il consentire la raccolta degli indumenti usati. Al commissario che ha preceduto l’elezione di Wheeler sono seguiti i diciotto piccoli commissari che compongono la giunta e l’ala di maggioranza dell’assemblea consiliare. Nel primo comune d'Italia commissariato col suffragio universale il Natale è ormai alle porte, con tanti auguri a chi per le feste partirà e anche a chi invece, e sono una buona parte dei portotorresi, patirà.


*Libero professionista


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